In tempi di pandemia mondiale, può considerasi un virus letale un’ opera d’arte? A quanto pare si se considerano le opere dell’artista inglese Luke Jerram. Classe 1974 Jerram è famoso per le grandi installazioni come la Luna di 7 metri di diametro.
In collaborazione con l’Istituto di Salute e Scienze applicate, dell’Università di Bristol, Jerram ha riprodotto sculture di virus e batteri in cristallo e vetro soffiato. La ricca collezione si intitola “Glass Microbiology” . I virus dell’Hiv, della Sars, della Malaria, Ebola e della famiglia dei Corona Virus, compreso il temuto e attuale Covid 19, fanno parte della ricca collezione scolpita da Jarrem e sparsa in: collezioni private, musei ed Università di tutto il Mondo.
E’ di recente produzione la scultura del vaccino di Astrazeneca, somministrato su larga scala in Inghilterra.
L’accuratezza dei dettagli nelle sculture, fornisce materiale di studio scientifico.Un perfetto connubio tra arte e scienza che mai, come in questo periodo, può rivelarsi attuale.
Microrganismi che possono essere letali per l’uomo, diventano sculture diafane, fragili, quasi evanescenti nell’opera dell’artista inglese. Il materiale utilizzato sembra quasi evidenziare la fragilità del nemico invisibile.
Il virus diventa letale quando entra in contatto col corpo che lo trasporta e lo trasmette ad un altro ma è destinato a perire all’aperto o con l’uso di disinfettanti, In queste opere Jarrem fonde arte e scienza. Fondamentale è la collaborazione tra Jerram e Andrew Davidson virologo dell’Università di Bristol che ha fornito all’artista le fotografie ed i modelli scientifici di virus e batteri. Jarrem ha ingrandito oltre un milione di volte microrganismi visibili solo al microscopio, rendendoli, un gioiello artistico. Chissà se, in un futuro non troppo lontano, queste opere possano fornire un valido supporto alla ricerca scientifica nella lotta a virus e batteri ed ai loro nemici naturali: i vaccini.