Solstice : The Quest for the Staff of Demnos (Solstizio : Alla ricerca dello scettro di Demnos) è uno dei videogiochi che ha occupato buona parte della mia infanzia e adolescenza. Esso è stato realizzato nel 1991 da Software Creations per Nintendo Entertainment System. La sigla iniziale è stata realizzata da Tim Follin e riunisce elementi del folklore arabo, irlandese e rock. Sicuramente è una delle sigle più originali che io abbia mai ascoltato in un videogioco. Ciò che lo contraddistingue dagli altri videogiochi è il fatto che esso si basa su una storia fantastica molto attraente.
La vigilia del solstizio d’inverno, Morbius il Malvagio rapisce Eleanor, principessa di Arcadia, per sacrificarla ritualmente e divenire così il Signore dell’Oscurità. Il protagonista della storia è il mago Shadax che, dopo aver assistito al rapimento di Eleanor, si dirige alla fortezza di Kâstleröck per salvarla. Mentre stava cercando un modo per annientare Morbius nella biblioteca di Arcadia, Shadax scopre un’entrata segreta del castello di Kâstleröck. Il suo obiettivo è quello di trovare lo scettro di Demnos, un’arma antica grazie alla quale avrebbe potuto sconfiggere Morbius. Lo scettro si trovava proprio all’interno della fortezza di Kâstleröck poiché questo era l’ultimo posto in cui Morbius si sarebbe aspettato di trovarlo. Tuttavia le sue spie, venute a conoscenza di questo segreto, si erano messe alla ricerca dello scettro per mettere al riparo il loro capo da qualsiasi minaccia. Tuttavia sarebbe stato impossibile per loro rintracciare lo scettro poiché esso era stato diviso in sei pezzi e reso invisibile. Quindi anche il mago Shadax non sarebbe mai riuscito a trovare lo scettro! E invece esisteva una soluzione : è vero che i sei pezzi dello scettro erano invisibili ma ogni cento anni per un solo giorno, il solstizio d’inverno (che dà il titolo allo stesso videogioco), lo scettro era visibile e quindi recuperabile. Mentre Shadax si dirige alla volta del castello di Morbius è proprio il solstizio d’inverno : a questo punto non gli resta altro che recuperare lo scettro e abbattere le forze dell’oscurità di Morbius e salvare la principessa Eleanor.
Lo scopo principale del protagonista è ovviamente quello di comporre i sei pezzi dello scettro di Demnos ma per fare ciò egli deve raggiungere altri obiettivi preliminari, come quello di recuperare quattro chiavi per aprire stanze inaccessibili del castello e un paio di stivali verdi che gli permettono si saltare più in alto. Il castello in realtà prolifera di insidie, prima fra tutte quella rappresentata da strane creature, come trolls (esseri umanoidi della mitologia scandinava che vivevano tra le foreste, le montagne e le caverne dell’Europa settentrionale), sfere spinose, fanghiglie e bulbi oculari mobili. Lo stesso percorso non è affatto semplice poiché vi sono disseminate trappole e superfici appuntite.
In questa opera, il pittore John Bauer raffigura due trolls in compagnia di una principessa :
Shadax ha a disposizione quattro pozioni magiche da sfruttare durante la sua avventura : quella blu gli serve per rendersi invulnerabile ai mostri, quella gialla per bloccare mostri ed oggetti in movimento, quella viola per distruggere mostri e blocchi ed infine quella verde per far apparire piattaforme invisibili che consentono il passaggio ad una determinata stanza. L’effetto di ogni singola pozione vale solo nella stanza in cui viene usata. Tra l’altro, all’interno dello stesso castello, Shadax può recuperare rifornimenti delle varie pozioni che gli saranno di fondamentale importanza durante il suo percorso. Per giungere alla stanza dove si trova Morbius il Malvagio, Shadax deve risolvere dei veri e propri enigmi. Molto spesso per passare da una stanza all’altra esiste un’unica soluzione : a volte bisogna spostare oggetti o specchi mobili su cui saltare, salire sulla testa dei mostri utilizzando la pozione blu o utilizzare la pozione verde per poter visualizzare piattaforme invisibili.
Il castello consta di 252 stanze tutte tridimensionali, ma non è necessario percorrerle tutte. Tra l’altro, le stanze isometriche rappresentano un’assoluta novità al momento della creazione del videogioco. Quindi non esiste un solo percorso obbligato per giungere alla destinazione finale : vi sono infatti scorciatoie ed addirittura degli specchi teletrasportatori che permettono a Shadax di passare in meno di un secondo da una parte del castello ad un’altra. Ciò conferisce ovviamente ulteriore fascino a questo videogioco. L’assenza di un percorso unico dal mio punto di vista stimola la creatività e l’intelligenza del giocatore, il quale si trova spesso a risolvere delle vere e proprie situazioni enigmatiche.
In questo video di dodici minuti, propongo il percorso totale di Shadax dall’ingresso della fortezza di Kâstleröck fino alla stanza di Morbius. Questa è evidentemente una dimostrazione del computer ma in realtà per raggiungere l’obiettivo finale occorrono almeno trenta minuti. In questo video più che altro intendo porre l’attenzione sulla complessità del tragitto, irto di ostacoli e caratterizzato da uno scenario variegato tra gli spazi angusti e i boschi della fortezza :
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