“Solo una lettera d’amore”
– Disposizioni Anthrax –
“Disposizioni Anthrax”, questo era il titolo della circolare che le era stata buttata lì sulla scrivania solo qualche giorno fa.
“Disposizioni Anthrax” era il banale motivo per cui da giorni e giorni nessuno, in quel grattacielo osava aprire più una lettera, un plico, un pacco, un bigliettino d’auguri.
“Disposizioni Anthrax” aveva contribuito a seminare il terrore all’interno di tutta la Nbc, la più grande delle reti televisive americane, e per tutto il Rockfeller Center la parola d’ordine era stata una ed una sola: tenere lontana qualsiasi cosa che abbia la minima parvenza “postale”.
II bacillus anthracis viaggia per posta e allora la posta la fermiamo in zona di decontaminazione e così risolviamo il problema.
Era stato creato un intero piano blindato, un’intera area dove indomabili eroi facevano quello che oscuri impiegati avevano fatto solo fino a qualche giorno prima: aprivano lettere e roba del genere e…controllavano.
Certo a dirla così può sembrare semplice ma per rendere bene l’idea di questi eroi immolati alla “posta” bisognerà ricordare il proclama alla nazione del Presidente degli Stati Uniti d’America che li definì senza mezzi termini: “…le più lucenti bandiere del firmamento americano.”
E poi bisognerà guardarli, osservarli mentre svolgono il loro insostituibile incarico e allora sarà più semplice immaginarseli come astronauti atterrati su un pianeta sconosciuto, perché è così che sono vestiti. Grandi tute spaziali a prova di bacillus, guanti imperforabili e caschi di protezione, stivali ermetici e tanto, tanto altro.
Astronauti o marziani, ma qual è la differenza? Comunque alieni in un mondo impazzito.
Tutto ciò per aprire semplicemente delle lettere e solo Dio sa quanto una rete televisiva avesse bisogno del mezzo postale per eccellenza: la lettera. Generazioni di giornalisti vivevano ogni giorno attraverso lo scambio d’informazioni e la “lettera” era ancora il mezzo di passaggio della parola più usato ma le “Disposizioni Anthrax” erano state chiare: tutta la posta in arrivo deve passare obbligatoriamente per il nuovo “centro di prevenzione e decontaminazione postale”.
Purtroppo non erano bastate le semplici note informative date a tutto il personale della Nbc solo qualche settimana prima.
Avevano ordinato e scritto chiaramente, nero su bianco, di non aprire lettere o pacchi sospetti, di non scuoterli, di non odorarli e poi se ci fosse stato qualche dubbio bisognava isolare la lettera, metterla in una busta di plastica e sigillarla e poi lavarsi le mani con il sapone e chiamare la polizia.
Ora cercate d’immaginare cosa potesse accadere all’interno degli uffici della Nbc in quei giorni. L’intero Rockfeller Center sembrava impazzito. Nessuno apriva più una lettera ma tutti, indistintamente, sigillavano buste in altre buste stando ben attenti a non toccare e a tenere il più lontano possibile dal viso l’oggetto pericoloso per eccellenza: la lettera.
I bagni erano intasati e il sapone scarseggiava. Si detergevano mani e si lavavano visi a ritmi di venti o trenta volte al giorno e più era alta la posizione all’interno dell’azienda, più ci si lavava.
Il Direttore Generale almeno cinquanta volte al giorno, visto l’ammontare della posta in arrivo. Un giornalista qualunque poteva arrivare ad una quindicina di volte.
Fortunatamente erano arrivate le “Disposizioni Anthrax” a risolvere, si fa per dire, la situazione visto che tutto ora passava per il nuovo e sfavillante “Centro di prevenzione e decontaminazione postale”.
Ovviamente l’idea del centro si era concretizzata a fronte d’una situazione divenuta insostenibile. E quando fu fatto obbligo alle segretarie di aprire le lettere fu chiaro che si sarebbe arrivati ad una situazione di rottura.
Ci furono manifestazioni interne, licenziamenti e richieste di ferie in numero inverosimile da parte della stragrande maggioranza delle segretarie che non volevano assumersi quel compito “mortale”.
Tutto sembrava risolto al meglio con quelle benedette “Disposizioni Anthrax”.
Anche la più banale delle letterine passava per il “Centro di prevenzione e decontaminazione postale” dove veniva aperta meccanicamente, ispezionata al microscopio, letta ai raggi x, lavata con detergenti dell’ultima generazione, sterilizzata in speciali camere, asciugata con potenti getti d’aria calda e finalmente, dopo giorni e giorni, inviata al destinatario magari seduto al piano superiore.
Ora tutti vivevano più tranquilli, però le trasmissioni televisive e le notizie in genere accumulavano inesorabili ritardi ma la vita era salva e questa era la cosa più importante.
Tutti ora sorridevano di nuovo alla vita, ad un futuro fatto di speranza tranne lei.
“In culo le Disposizioni Anthrax” si era ripetuta in cuor suo in quei giorni. La più oscura delle dipendenti, quella che non sapeva neanche che tipo di lavoro svolgesse era semplicemente disperata.
Un giorno rispondeva al telefono per qualche dirigente al ventesimo piano, il giorno dopo lavorava al computer per l’ultimo dei redattori e troppo spesso stava a casa per esubero di personale ma in quei giorni d’evasione di massa ovviamente l’avevano chiamata e lei di soldi ne aveva una gran necessità visto che da un anno era stata abbandonata da un marito in cerca “d’emozioni americane” e lasciata madre di due figli.
Cosa volete che sia il bacillus anthracis quando si hanno due figli da mantenere.
Lavorava alla Nbc dieci o forse quindici ore al giorno, sabati e domeniche comprese, e faceva di tutto ma veramente di tutto per portarsi a casa uno straccio di stipendio ma quel tutto non riempiva il vuoto più grande: la mancanza d’un uomo, di un marito da sempre amato.
Lui era fuggito, scappato chissà dove ma era ancora, e sarebbe stato per sempre, il suo uomo.
“Finchè morte non vi separi” avevano detto un giorno lontano, perso nella memoria e nel dolore, ma lei quelle parole non le aveva e non le avrebbe mai tradite anche se la morte, proprio in quei giorni, sembrava bussare alla porta più vicina.
Ma la vita è bella, vale la pena di viverla e questa è una storia di una vita che andava vissuta perché quel che le accadde non fu eccezionale ma semplicemente e meravigliosamente normale.
Cosa?
Ricevette una normalissima lettera.
In quelle settimane e dopo le “Disposizioni Anthrax” ricevere una banale lettera era semplicemente impossibile.
Tutta la corrispondenza passava per il “Centro di prevenzione e decontaminazione postale” e troppo spesso quel che arrivava sulla scrivania del destinatario sapeva già di vecchio, usato, privo della benché minima forma di privacy.
Cos’è una lettera se se ne tolgono le due parole principi: personale e mistero?
Ora quel che arrivò a lei fu qualcosa di perso nel tempo, qualcosa di antico e prezioso gettato lì sulla sua temporanea scrivania.
Il mittente era sconosciuto ma il suo nome era chiaro e poi c’era una bella affrancatura fatta d’una sfilza di coloratissimi francobolli.
Cosa doveva fare? S’era trattato sicuramente di un madornale buco nel centro di controllo, una svista che sapeva di morte e allora non bisognava aprirla per nessuna ragione al mondo, non scuoterla e tanto meno portarsela vicino al viso.
Doveva prendere quella lettera e sigillarla di corsa in una busta di plastica, correre in bagno a lavare mani e viso e chiamare la polizia, telefonare subito al responsabile del “Centro di prevenzione e decontaminazione postale”.
“Correte, correte subito a salvarmi!” avrebbe dovuto urlare ma non lo fece. Si guardò intorno e si guardò dentro; i suoi occhi andarono oltre i grattacieli e volarono a casa dove aveva depositato per necessità i suoi due figli in mani estranee.
Guardò ancora quella lettera e si sentì maledettamente stanca. Stanca di tutto, della vita e del suo corpo, delle sue notti insonni e di albe inarrivabili, di giornate di lavoro e di altre, infinite, di non festa e allora decise. Decise di aprire quella lettera e di sentirne prima il suo profumo. Quanto le sembrava familiare quell’odore. Sapeva di cose viste e sentite.
Aprì.
Sì, aprì quella lettera che doveva sapere di morte e ci trovò una nuova vita.
“Torna a casa ti prego, sarò lì ad aspettarti. Perdonami ti scongiuro” e poi tanto altro di buono, ma alla fine, è così importante il resto?
Vienici a trovare su http://www.yesartitaly.it per conoscere le nostre attività culturali!
Per altre short stories vai sulla pagina del Blog dedicata https://www.artistanews.com/category/cultura/short-stories/.