La Via Appia Antica è la prima delle strade romane a prendere il nome non dalla funzione cui essa era destinata, né dal luogo dove essa era diretta ma dal magistrato che la costruì: il censore Appio Claudio Cieco. Siamo nel 312 a.C., nel bel mezzo della seconda guerra sannitica quando Roma si espande verso il meridione conquistando vasti territori. La funzione principale della via Appia era quella di assicurare un collegamento diretto e veloce alle truppe che si dirigevano verso Capua. Essa venne successivamente prolungata fino al porto di Brindisi, garantendo cosi un collegamento diretto verso la Grecia e l’Egitto. La via Appia è ricordata dal poeta Stazio come “regina Viarum” ovvero la regina delle vie. Essa era larga 4.10 metri, dotata di marciapiedi lungo i lati e costituita da vari strati di cui l’ultimo composto da basoli ovvero pietre basaltiche di grosse dimensioni e ben levigate. Come di consuetudine numerosi mausolei e monumenti sepolcrali sorsero lungo i lati della Via Appia. Il più importante è sicuramento il mausoleo di Cecilia Metella, divenuto poi roccaforte della famiglia Caetani nel XIV secolo. L’imperatore Massenzio nel IV secolo d.C. costruì una meravigliosa villa dotata di circo lungo la strada consolare. Ben presto sorsero lungo la strada anche alcuni dei principali santuari cristiani sorti proprio nei pressi delle catacombe quali quelle di San Callisto, le più importanti di Roma e quelle di San Sebastiano. Seguirono secoli di completo abbandono e durante il XVII-XVIII secolo le rovine della via Appia affascinarono i giovani rampolli delle famiglie aristocratiche europee che si recarono a Roma in occasione del Grand Tour; rovine che ancora oggi affascinano coloro che camminano lungo questa meravigliosa strada!
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