Situato nel quartiere EUR di Roma, il museo Pigorini è uno tra i più belli e affascinanti della città.
Il museo porta il nome di Luigi Pigorini, uno tra gli uomini di cultura di maggior peso del nostro paese di fine ‘800. Pigorini fu non solo un archeologo e uno studioso eccelso ma anche un grande politico, arrivando a ricoprire la carica di vicepresidente del senato (carica che ebbe fino alla sua morte).
Il museo è organizzato in diversi settori ben distinti per dare modo al visitatore di comprendere al meglio non solo l’epoca preistorica ma anche le civiltà di zone molto lontane da noi come l’Africa, l’America, l’Asia e l’Oceania.
Si consiglia di iniziare il percorso dal secondo piano: la parte dedicata alla preistoria.
In quest’ala del museo molte sono le cose che possiamo apprendere e osservare: la prima parte è strettamente didattica e ci fa “camminare” attraverso le varie ere spiegandoci anche alcuni termini che sull’impronta potrebbero risultarci molto difficili. Ma non vi è solo questo nella sezione preistorica:sono custoditi importanti reperti del Lazio preistorico, come la ricostruzione con pezzi originali di una porzione di paleosuperficie del giacimento del Paleolitico inferiore di Castel di Guido, il calco del cranio neanderthaliano della Grotta Guattari al Circeo, industrie litiche, resti di fauna pleistocenica e manifestazioni artistiche paleolitiche provenienti dalla Grotta Polesini. Di straordinario valore sono anche i reperti provenienti dagli scavi subacquei in località “la Marmotta”, sul lago di Bracciano. In particolare è da segnalare una piroga di circa 10 metri di lunghezza, scavata nel legno di quercia.
Scendendo al primo piano troviamo la sezione etnografica in cui sono custoditi molti reperti delle culture extraeuropee. La sezione è divisa in quattro parti, ciascuna dedicata a un continente. I continenti trattati, ognuno con le sue specifiche e affrontato da un punto di vista particolare e ricercato, sono: L’africa, l’America, l’Asia e l’Oceania. Nonostante sia dia vedere a tutte le età, il consiglio è quello di andarci con i più piccoli in modo che possano prendere familiarità fin da subito con ere lontane e popolazioni totalmente diverse da loro.
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