Il colle Aventino era conosciuto fin dall’antichità come Mons Murcus perché le sue pendici erano completamente ricoperte di mirto. Secondo la mitologia è proprio qui che Remo avrebbe voluto fondare la sua città: Remuria! Era questo un colle densamente popolato ed imprescindibilmente legato alla plebe. Quest’ultima vi si riuniva durante le sue storiche secessioni che gli permisero di ottenere importantissimi diritti politici e giuridici. Trovandosi inoltre al di fuori del “pomerio”, il confine sacro della città, il colle venne scelto per ospitare divinità estranee al Pantheon romano. Una fra tutte l’etrusca Giunone Regina che venne “evocata” durante l’assedio di Veio, acerrima nemica etrusca di Roma. Il tempio venne costruito subito dopo la presa della città, avvenuta nel 396 a.C. ad opera di Marco Furio Camillo. E’ proprio nei pressi di questo tempio che a partire dal V secolo d.C. sorse la basilica di Santa Sabina: meravigliosa basilica paleocristiana che con la sua imponente massa architettonica infonde serena bellezza al colle. Sulla controfacciata della chiesa è conservata parte dell’originaria decorazione musiva che riporta un’iscrizione a lettere d’oro menzionante il nome del committente: Pietro d’Illiria. Il portale d’ingresso della basilica è sicuramente ciò che desta maggior interesse: esso è caratterizzato da una serie di pannelli lignei in cui sono narrate le stori di Gesù, Mosè ed Elia. Il pannello più importante è quello in cui è raffigurato Cristo crocifisso: si tratta infatti della prima rappresentazione della crocifissione!
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