La capitale dell’isola di Malta, La Valletta, ospita e protegge all’interno della grandiosa Cattedrale di San Giovanni, un capolavoro del sommo pittore Caravaggio: la Decollazione di San Giovanni Battista.
È la tela più grande realizzata dal pittore nel corso della sua vita avventurosa e tormentata. Il dipinto, un olio su tela, misura 361 x 520 cm. ed è conservato nell’Oratorio della Cattedrale. Fu commissionato dalla Confraternita della Misericordia che allora ne gestiva le funzioni all’interno dello spazio.
Caravaggio a Malta
Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610), in fuga da Roma e poi a Napoli, accusato di aver assassinato Ranuccio Tomassoni, nel 1607 si recò a Malta.
Entrare nell’Ordine dei Cavalieri di Malta sembrava essere l’unica possibilità di riabilitazione per l’artista e il conseguente perdono del Pontefice che gli avrebbe permesso finalmente il ritorno a Roma. Un anno dopo il suo arrivo sull’isola, nell’estate del 1608, Caravaggio entrò a far parte dell’Ordine dei Cavalieri e la Decollazione di San Giovanni Battista venne collocata nell’Oratorio al più tardi nell’agosto del 1608.
Pochi mesi prima aveva ritratto il Gran Maestro dell’Ordine, Alof de Wignacourt in un grandioso e meraviglioso dipinto oggi conservato al Museo del Louvre di Parigi.
Sempre a Malta, per il Cavaliere fra’ Francesco dell’Antella, Caravaggio aveva realizzato, nel 1608, l’Amorino dormiente, oggi conservato nella Galleria Palatina di Firenze.
La Cattedrale di San Giovanni conserva anche il San Gerolamo scrivente, un’opera commissionata dal Cavaliere dell’Ordine fra’ Ippolito Malaspina, membro influente e successivamente priore di Napoli.
L’Oratorio di San Giovanni
L’Oratorio era un luogo molto importante per i Cavalieri dell’Ordine, perché lì avveniva la loro investitura e vi si tenevano i processi. Inoltre è collocato sopra la cripta dove venivano sepolti i Cavalieri stessi.
Entrare nell’Oratorio a piccoli passi e lentamente avvicinarsi alla maestosa tela del Caravaggio raffigurante la Decollazione di San Giovanni Battista che ci accoglie alla fine del percorso, è quasi un’esperienza mistica. La grande tela che si sviluppa in senso orizzontale occupa l’intera parete dell’altare dell’Oratorio e ci lascia incantati e stupiti. L’opera è avvolta nell’oscurità dei colori predominanti. Il grande spazio in cui avviene l’evento è un immenso vuoto scuro dove i protagonisti sono raggruppati nel lato sinistro del dipinto. Raffigurati a grandezza naturale sembrano però piccoli rispetto alle dimensioni dello sfondo in cui si muovono.
La Decollazione di san Giovanni Battista
San Giovanni Battista, il santo patrono dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, è ritratto nel momento cruciale del martirio. Il carnefice ha già sferrato con la spada che giace a terra il colpo che ha reciso il capo del Battista. Chino sul corpo del santo si appresta con il piccolo coltello chiamato misericordia, ad inferire il colpo di grazia. La misericordia è collocata dietro la schiena del carnefice esattamente al centro della tela: un particolare importante che fa riferimento alla Confraternita della Misericordia che aveva commissionato l’opera.
Il sangue scorre copioso dalla gola del Battista i cui indumenti ne ricordano l’iconografia: la pelle d’asino e il mantello rosso. Le mani sono legate dietro la schiena. La luce dello spirito illumina il suo corpo nel buio dei toni bruni. È lui il protagonista dell’evento e Caravaggio firma per la prima volta una sua opera proprio nella macchia di sangue: F(rà)Michel Ang”
Accanto al carnefice vediamo il guardiano della prigione con le chiavi indicare il bacile tenuto dalla giovane donna in piedi. Lì dovrà essere deposta la testa del santo. Non sappiamo se la giovane sia la Salomè che aveva chiesto la testa del Battista o un’ancella. L’unica figura che manifesta dolore e cordoglio è la donna non più giovane che chiude gli occhi e si porta le mani alle orecchie per non sentire i gemiti e le urla dell’atroce sacrificio che si sta compiendo.
L’altra metà del dipinto è delimitata dal vuoto, quasi a contrastare la tragedia e la violenza che si sta svolgendo sul lato opposto. Attraverso l’inferriata della finestra di una prigione, due uomini osservano la scena, spettatori inermi della crudeltà umana.
Colori, forme e simboli
La tavolozza di Caravaggio usata per dipingere la Decollazione di San Giovanni Battista è contraddistinta e dominata da colori scuri in cui la tonalità dei bruni è predominante. Risalta solo il rosso del mantello del Battista. I cinque protagonisti a sinistra del quadro sono disposti a formare una piramide,
mentre la testa di San Giovanni che compare in primo piano sembra quasi uscire dalla tela fino all’estremità dell’altare dell’Oratorio. Il volto è l’apice di un immaginario triangolo formato dalla spada a terra e dal sangue che fuoriesce dalla ferita alla gola.
Come se si trattasse di un’esortazione in cui il Battista, patrono dei Cavalieri di Malta sembra invitare gli appartenenti all’Ordine a difendere la loro religione fino al sacrificio estremo della vita stessa.
Caravaggio, pittore colto e avvezzo alla simbologia, pone la sua prima ed unica firma proprio nel sangue del santo. Quasi a porre la sua vita in relazione alla nomina a Cavaliere dell’Ordine e in difesa del giuramento della fede. Senza dimenticare il legame con la pena capitale che a Roma pendeva ancora sulla sua persona!
Impressioni
In religioso silenzio ci fermiamo davanti alla tela maestosa. Partecipiamo al senso del dolore e della sofferenza del Battista. Ma anche all’esperienza di Caravaggio, ai suoi tormenti e alla ricerca della redenzione e dell’espiazione. I personaggi sono avvolti nell’immobilità del momento, attori di una tragedia dal finale ineluttabile. Il plasticismo dei corpi sembra sfilacciarsi nei contorni, quasi a sottolineare lo sfaldamento della dimensione spazio-temporale. Le parole sono superflue. Tutto accade davanti ai nostri occhi. Con empatia e con una mente sensibile possiamo essere partecipi di questo drammatico evento. Ė la grandezza di Caravaggio, che si manifesta ancora più potente nelle sue ultime tele. Forse perché condannato a morte, riusciva a rendere così toccanti i suoi dipinti.
Vorremmo rimanere a lungo ad ammirare la Decollazione di San Giovanni Battista. Ci allontaniamo portando con noi il senso della verità e della sofferenza della vita terrena. Caravaggio, come pochi altri artisti riesce sempre ad emozionarci e ad indurci alla riflessione, alla meditazione e al raccoglimento sulla caducità delle nostre vite.
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