Da sempre re delle tavole, dei simposi e dei banchetti. Celebrato nei carmi e nella poesia latina, il vino accompagna da sempre la storia dell’umanità. Ricavato dalla spremitura di acini d’uva, Il vino era ritenuto dono degli dei agli uomini. Simbolo di gioia, festa e convivialità e anche di sacralità, non può mai mancare nelle grandi occasioni.
Di colore rosso, dal sapore forte, robusto e corposo, a volte liquoroso; oppure bianco, leggero, secco o frizzantino si sposa ad hoc con antipasti e variegate pietanze.
La mitologia racconta di divini banchetti festosi e di calici pieni di ambrosia, un nettare rosso e liquoroso degno solo degli dei.
Il mondo pagano aveva in Dioniso/Bacco, dio del vino, il simbolo dell’ebbrezza e della gioia di vivere che portava poi alla sfrenatezza se consumato in eccesso.
Catullo canta spesso il vino nei suoi poemi, esortando a stare lontano da chi beve solo acqua.
Il vino non è esente dalla cultura biblica e cristiana. Citato nel Cantico dei Cantici e paragonato all’amore. Gesù cambia l’acqua in vino alle nozze di Cana e istituisce l’Eucarestia con pane e vino.
Ospite d’onore nelle tavole del Rinascimento, celebrato nei dipinti campestri del Tiziano, nel Bacco del Caravaggio. cantato dai poeti moderni da Baudelaire a D’Annunzio il diviene Simbolo di amore e sensualità, lo status simbol di un certo tenore di vita.
Il vino attraversa i secoli e, nella sua millenaria storia, si configura come vanto nazionale di alcuni Paesi. Basti pensare al Chianti italiano o al Bordeaux francese, giusto per citare due celebri esempi.
Riconosciuto a livello internazionale, il Vino italiano si pone tra i maggiori prodotti dell’export verso i Paesi di Oltre oceano e, se adesso ci sono difficoltà nell’esportazione, niente paura.. a nostro malgrado il buon vino diventa un gel disinfettante. Ancora una volta protagonista della storia umana, come valido aiuto in un periodo di pandemia.
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