Chi, lasciata la via Flaminia per Magliano Sabina, percorre la provinciale per Montebuono-Rieti, dopo il bivio per Calvi dell’Umbria, trovera’ a destra l’indicazione per Fianello. La strada conduce in discesa direttamente all’antico borgo medievale immerso nel verde dove la realta’ sembra essersi fermata a cinquanta anni fa.La sensazione infatti e’proprio quella di respirare il ”Medioevo”.
Prima di giungere al paesino possiamo notare sulla destra l’interessante Chiesa romanica di S.Maria (datata XII sec.) adiacente al cimitero. Nel 1950 eseguendosi lavori per l’apertura di una strada di accesso, si scopri’ una fossa entro cui, gettate alla rinfusa c’erano numerose sculture.
Fianello risulta essere abitato da poche persone,vi sono case disabitate e abbandonate ma anche case totalmente restaurate.Il piccolo borgo si rivela ai turisti un magnifico scrigno di storia,leggenda,arte e cultura. Nell’Abbazia di Farfa e’ custodito un documento dal quale risulta che nel 1036 d.c. il Castello di Fianello fu ceduto all’Abbazia da un certo Berlengario con le quote della moglie Bizanna e delle figlie Susanna ed Erlengarda. Nel Medioevo,Fianello e’ stato possedimento del Ducato longobardo di Spoleto (591-800 d.c.), poi dei Savelli e nel Rinascimento,degli Orsini. Dalla monumentale porta di entrata si accede alla piazzetta dove si trova il Palazzo signorile Savelli-Orsini, purtroppo tutto puntellato e in totale stato di abbandono e di fronte si trova la Chiesa di S.Giovanni Battista la quale conserva bellissimi quadri restaurati dalle Belle Arti ed una statua lignea della Madonna del 1600. Di fianco notiamo la Torre medievale longobarda che aveva funzioni difensive e cultuali, raro esemplare di torre pentagonale con volta a vela (sec VI-VII d.c.).
Il borgo si rivela molto suggestivo anche se in condizioni quasi pessime, necessiterebbe di un restauro e di un ripristino delle strutture.Un vero peccato poiche’ l’Italia potrebbe avere dei percorsi culturali e turistici da essere al primo posto nel mondo. Periodicamente l’Associazione Fianello si propone di far rivivere l’antico borgo promuovendo attivita’ socio-culturali e ricreative(mostre,seminari,convegni,sagre,meeting,corsi artistici) e di effettuare piccoli interventi di restauro.
Come è arrivata a Fianello?
Quanto lo conosce?
E l’associazione Fianello?
CONCLUSIONE
Questo è il testo conclusivo sul quale potremo riflettere, discutere o avanzare proposte nelle prossime riunioni; e la “base” di ogni futura iniziativa:
PALAZZO SAVELLI-ORSINI e CHIESA di S. GIOVANNI BATTISTA in FIANELLO
PALAZZO SAVELLI-ORSINI
La storia documentata del degrado del Palazzo risale al 24-09-1983 con la DIFFIDA prot. n. 2076 del Sindaco di Montebuono ai Provenzani, allora proprietari del Palazzo (doc. in atti).
Il 26-05-1988, con ORDINANZA n. 02/88 (doc. in atti), il Sindaco di Montebuono ordina all’arch. Sara Roncoroni, nuova proprietaria dell’immobile, di consolidare lo stesso, dopo i pregressi crolli.
In data 01-10-1998, con RACCOMANDATA A.R. n. 6735 (doc. in atti) inviata all’arch. Maggiore Anacleto, nuovo proprietario dell’immobile, e per conoscenza al Sindaco di Montebuono ed alla Soprintendenza Beni Storici ed Artistici, si formalizzava l’invito a porre in sicurezza l’immobile in questione, che costituiva “un pericolo per la pubblica incolumità”.
In data 04-12-1998, con RACCOMANDTA A.R. n. 6326 (doc. in atti), inviata al Prefetto di Rieti e per conoscenza al Sindaco di Montebuono ed alla Soprintendenza Beni Storici ed Artistici, premesso che “i proprietari del Palazzo non hanno realizzato alcun intervento atto a scongiurare il pericolo che questo Palazzo rappresenta per la pubblica incolumità, prima di sollevare il caso davanti al Magistrato, si invita chi di dovere ad intervenire tempestivamente”.
La stessa segnalazione veniva fatta ai Vigili del Fuoco di Rieti, con raccomanda a. r. n. 5934 dell’11-02-1999 (doc. in atti) ed ai Carabinieri di Collevecchio con raccomandata a.r. n. 2602 del 01-04-1999 (doc. in atti).
In data 25-06-1999, con ASSICURATA A. R. n. 13749353-2 inviata al Procuratore della Repubblica di Rieti (doc. in atti) veniva formalmente denunciato il fatto che, testualmente: “a tutt’oggi, nonostante le sopra indicate segnalazioni, nessun organo istituzionale sembra aver provveduto a prendere in esame il caso in questione; mentre i segnali di pericolo per la pubblica incolumità continuano ad evidenziarsi in modo sempre più vistoso”.
Sul quotidiano “Il Messaggero” on line del 01-08-2000, viene pubblicato un articolo di Sergio Silva dal titolo: “Fianello, dalle mura al palazzo Orsini, tutto rischia di crollare (doc. in atti).
In data 29-08-2000, il predetto giornalista pubblica sul quotidiano cartaceo “Il Messaggero” altro articolo dal titolo: “Fianello, Palazzo Orsini KO” (doc. in atti).
In data 26-04-2004 (doc. in atti), con lettera prot. n. 1834 il Sindaco di Montebuono scrive, testualmente: “Riguardo lo stato di degrado del Palazzo Savelli-Orsini, dopo numerosi incontri con i proprietari dell’immobile, si è avuta rassicurazione sull’imminente avvio di interventi rivolti all’eliminazione dei pericoli più gravi”.
In data 26-10-2005 viene inviata al Sindaco di Montebuono raccomandata A.R. n. 11774279131-1 (doc. in atti), in cui si scrive testualmente: “Lo scopo di questa lettera è quello di dare piena attuazione al deliberato dell’Assemblea dell’associazione Fianello del 02-10-2005 che, sulla questione del Palazzo Savelli-Orsini in Fianello, testualmente recita: “L’Assemblea, preso atto che l’inizio dei lavori più volte annunciati dall’Ente Comunale, non è a tutt’oggi avvenuto dopo circa due anni e che, per contro, il problema del Palazzo Savelli-Orsini nel frattempo è peggiorato sino a costituire un concreto pericolo per l’incolumità pubblica, DELIBERA all’unanimità l’inizio della procedura a salvaguardia della predetta pubblica incolumità, dando mandato al socio Alberto Longobardi di porre in essere le attività atte a tale scopo”.
In data 04-11-2005 con lettera raccomandata A. R. prot. n. 5869 (doc. in atti), il Sindaco di Montebuono riscontra la lettera di cui sopra, scrivendo testualmente: “In merito al Palazzo Savelli-Orsini, si è proceduto più volte, con raccomandate, ad invitare i proprietari a porre in essere qualsivoglia azione, per far fronte alle segnalazioni da voi presentate”.
In data 27-02-2006, con raccomandata A. R. prot. n. 1075, il Sindaco di Montebuono scrive testualmente: “Quanto al Palazzo Savelli-Orsini, il suddetto progetto prevede il consolidamento del versante sottostante, mediante tecniche sia tradizionali che di ingegneria naturalistica, mentre nell’ambito del progetto “Fianello a rivedere le stelle” è previsto un intervento di restauro della facciata” (doc. in atti).
Il 29-03-2006, con lettera assicurata A. R. n. 00466823119-4 indirizzata all’arch. Maggiore Anacleto (amm.re della soc. M. C: a r. l.) e per conoscenza al Sindaco di Montebuono, l’Assoc. Fianello scrive testualmente: “Scriviamo la presente, per costituire formalmente in mora sia Lei che la società da Lei rappresentata, allo scopo che vengano poste in essere tutte le opere necessarie alla messa in sicurezza del Palazzo Savelli-Orsini ….. che costituisce un serio pericolo per la pubblica incolumità …. che costituisce reato permanente (artt. 677, 434 Cod. Pen.), di cui procederemo alla formale denuncia davanti agli Organi istituzionali competenti” (doc. in atti).
In data 21-03-2007, l’Assoc. Fianello invia lettera via fax al Sindaco di Montebuono (doc. in atti) con la quale scrive testualmente: “Il Palazzo in oggetto è stato lasciato deperire a tal punto che, come abbiamo più volte denunciato, è arrivato a costituire un serio pericolo per la pubblica sicurezza, per cui tale problema va risolto urgentemente”.
In data 26-11/10-12-2008, l’Assoc. Fianello invia alla Procura della Repubblica di Rieti; al Prefetto di Rieti; ai Vigili del Fuoco di Rieti e per conoscenza alla Soprintendenza Beni Ambientali e Architettonici del Lazio una raccomandata A. R. (doc. in atti) con “oggetto: Palazzo Savelli-Orsini in Fianello: denuncia dello stato di pericolo per la pubblica incolumità …….. nella certezza di un pronto intervento di tutte le Entità istituzionali, alle quali la predetta denuncia è rivolta”.
Alla raccomandata A. R. del 26-11-2008 indirizzata alla Procura della Repubblica di Rieti (doc. in atti), viene allegato atto di ESPOSTO-DENUNCIA firmato da 41 (quarantuno) cittadini (doc. in atti), che testualmente trascriviamo:
“I sottoscritti cittadini, proprietari di immobili nel Borgo Medievale di Fianello; frequentatori ed amici dello stesso, ESPONGONO e DENUNCIANO quanto segue:
1) nel borgo di Fianello (frazione del Comune di Montebuono), insiste il Palazzo Savelli-Orsini, già acquistato negli anni 1990 dalla soc. Didattica e Metodo a r. l. (amm.re Dr. Giuseppe Grande) e dall’arch. Anacleto Maggiore; attualmente, sembra, di proprietà della soc. M.C.A. a r.l.;
2) i proprietari del predetto Palazzo lo hanno lasciato deperire fino al punto che tetti e solai sono quasi tutti crollati (Allegati 1 e 2);
3) per diversi anni l’Ass. Fianello ha lamentato e denunciato lo stato di abbandono del Palzzo predetto;
4) anni or sono, è crollata buona parte dell’ala nord-ovest del Palazzo suddetto ed i proprietari hanno “tamponato” il crollo con una struttura in travi di ferro (Allegato 3);
5) di recente, si sono evidenziate ampie crepe strutturali (Allegato 4, foto n. 2), si sono rotte le biffe sul lato destro della facciata, sono cadute tegole e tavelle (Allegato 4 foto 1 e 4) e da uno dei finestroni, si è staccata una parte dell’architrave, che è caduta in Via Granieri (Allegato 5);
6) i fatti sopra esposti sono stati più volte segnalati ufficialmente al Sindaco del Comune di Montebuono, ai proprietari del Palazzo ed ai Carabinieri di Collevecchio dall’anno 1998 al 2006 (Allegati 6 A-B-C e D);
7) il 29-08-2000, il quotidiano “Il Messaggero” pubblicava un articolo, che riassumeva un po’ tutta la vicenda (Allegato 7).
Alla luce di quanto sopra esposto e documentato,
A) salvo al Magistrato individuare un più grave reato, CHIEDIAMO che venga accertata la responsabilità penale del proprietario o dei proprietari del Palazzo Savelli-Orsini e che si proceda conseguentemente per il reato ex art. 677 comma 3 Cod. Pen., che la corrente giurisprudenza considera “reato permanente a condotta omissiva”;
B) al Sindaco del Comune di Montebuono, CHIEDIAMO di emanare apposita ordinanza nei confronti del proprietario del Palazzo in questione, perché provveda ad eseguire le opere di consolidamento necessarie;
C) al Prefetto di Rieti, CHIEDIAMO di intervenire urgentemente per quanto di sua competenza in merito alla tutela della pubblica incolumità;
D) ai Vigili del Fuoco, CHIEDIAMO un sopralluogo urgentissimo, per redigere una relazione sullo stato dei luoghi ed eventualmente porre in essere quelle opere necessarie (ad es. puntellamento), atte a mettere in sicurezza il Palazzo in questione. Seguono 41 nominativi e relative firme.
Sul quotidiano “Il Messaggero” del 06-03-2007 (doc. In atti), compare un ampio articolo con foto. Titolo: “Fianello, presto il recupero del Borgo; Comune di Montebuono e Provincia d’accordo sullo studio di fattibilità. Tra gli edifici più prestigiosi, Palazzo Orsini e la chiesa di S. Giovanni Battista, affiancata da un’alta Torre longobarda”.
Con Decreto n. 24 del 03-04-2009 del dott. Fabio Melilli (doc. In atti), Commissario Delegato Sisma 1997 e successiva Convenzione con il Consorzio “Il Borgo di Fianello”del 17-05-2009 (doc. In atti), il Palazzo Savelli-Orsini rientra tra gli immobili partecipanti all’attuazione dell’intervento denominato “Il Borgo Storico di Fianello”.
I proprietari del Palazzo, però, non adempiono agli obblighi derivanti dalla loro adesione al Consorzio ed il Palazzo viene, inspiegabilmente, lasciato al suo inesorabile degrado.
Il Palazzo è gravato da ipoteche, per mutui contratti dai loro proprietari e non onorati.
Diverse persone hanno tentato di acquistare il Palazzo per ristrutturarlo, ma si sono trovate davanti ad “inspiegabili ostacoli”, che cercheremo di “spiegare” con la nostra azione.
Non si comprende, infatti, come mai nessuno si sia mosso: nessuna denuncia penale, nessun decreto ingiuntivo o causa ordinaria, nessuna istanza di fallimento !!!!
Il Comune di Montebuono, a proprie spese (denaro pubblico), ha fatto erigere intorno al Palazzo strutture di “protezione”, che stanno marcendo. E’ stato mai tentato il recupero di tali esborsi? O, quanto meno, ci si è muniti del titolo giudiziario relativo?
CHIESA di SAN GIOVANNI BATTISTA
Ritorniamo al Decreto n. 24 del 03-04-2009 emesso dal Commissario Delegato Sisma 1997 (doc. in atti), nel quale testualmente si legge:
– “Vista la Nota con la quale il parroco segnala al Comune di Fianello che, successivamente all’ultimo evento sismico, si evidenziano gravi lesioni strutturali alla chiesa di S. Giovanni Battista in Fianello ed alla limitrofa casa parrocchiale”
– “Vista la Nota n. 1341 del 27-03-2001 del Comune di Montebuono nella quale, in riferimento all’evento sismico del 23-03-2001 si segnalano al Genio Civile di Rieti, danni alla struttura della chiesa e della casa parrocchiale”
– “Vista la Nota n. 2906 del 13-04-2001 della Regione Lazio-Genio Civile di Rieti, nella quale successivamente al sopralluogo effettuato dai tecnici della struttura, si INVITA il Comune a prendere tutti i provvedimenti del caso, a TUTELA della pubblica e privata incolumità”
DECRETA di assegnare al Consorzio “Il Borgo di Fianello” l’importo di €. 1.673.928,79 (unmilioneseicentosettantatremilanovecentoventotto/79)”.
La cosa SORPRENDENTE è che sia la chiesa di San Giovanni Battista, sia la limitrofa casa parrocchiale, NON rientrano nel Consorzio e, quindi, nell’intervento “Il Borgo Storico di Fianello”, finanziato con il Decreto n. 24 sopra citato!!
Ma come? I predetti immobili sono stati esplicitamente citati nel predetto Decreto!!!!
Resta il fatto che fin dal 27-03-2001 i “danni strutturali” dei predetti immobili sono stati formalmente denunciati e che dal 13-04-2001 il Comune di Montebuono era stato formalmente invitato a “prendere i provvedimenti del caso a tutela della pubblica e privata incolumità”!!!!!
In favore della chiesa di S. Giovanni Battista, per contro, erano stati effettuati notevoli interventi con pubblico denaro: sono stati posti in essere sia “micropali” (dopo attento carotaggio del terreno), sia delle possenti “chiavi” da un lato all’altro dell’edificio, oltre a lavori diversi.
All’interno, poi, i grandi quadri erano stati restaurati dalle “Belle Arti”, sempre con denaro pubblico; mentre, in precedenza, era stato ristrutturato completamente il tetto.
Come sono stati eseguiti questi lavori? E come mai, dopo l’esecuzione degli stessi, nel marzo 2001 si denunciano danni “strutturali” nello stesso immobile?
E perché non è stato effettuato alcun intervento dopo la Nota n. 2906 della Regione Lazio- Genio Civile, che richiedeva interventi a tutela della pubblica e privata incolumità?
Infine, a che titolo sono stati investiti fondi pubblici, negli anni 2011-2012, per ristrutturare la casa parrocchiale, da vari decenni dismessa ed abbandonata?
Quali danni avrebbe arrecato alla chiesa il terremoto del 2016 e quale l’importo preventivato per il restauro?
Ora guardiamo il problema Fianello sotto un aspetto meramente “economico”.
Su questo Borgo sono state investite notevoli somme di denaro pubblico: oltre un milione di Euro, per rete fognaria, rinforzo versanti esterni, pavimentazione ed illuminazione pubblica.
Altro denaro pubblico è stato speso, per sostituire la vecchia rete elettrica con quella nuova; per restaurare la chiesa di S. Giovanni Battista; la Canonica; il locale sopra la Porta del borgo e la Torre pentagonale longobarda.
Ulteriore denaro pubblico era già stato investito, per la costruzione dello sperone sotto la porta d’ingresso del borgo.
A questi ingenti investimenti pubblici, dobbiamo aggiungere quelli privati effettuati dai singoli cittadini, per l’acquisto ed il restauro delle singole abitazioni; restauro al quale hanno contribuito dei bravissimi artigiani, che qui vogliamo ricordare con stima ed affetto: Giulio Nasetti, Alfredo Bernardi e Gianluca Marchetti.
E dove sono finiti i fondi a suo tempo stanziati, per il progetto di rendere agibile la Torre pentagonale longobarda del VII secolo d. C.? Ci rendiamo conto quale spettacolare attrazione sarebbe stata e potrebbe essere? Con vantaggi economici per tutto il territorio.
E la chiesa di S. Maria del XII secolo d. C. con cripta longobarda del VII secolo d. C.? Anch’essa, restaurata con denaro pubblico e privato, dichiarata monumento nazionale, rimane chiusa ai visitatori, perché non ci si è più curati di affidare una chiave ad una o due persone reperibili nel Borgo, che ne curassero la visita!!
A parte ogni altra considerazione, possiamo tollerare che denaro pubblico e privato; affetti, ricordi, progetti di vita, possano essere letteralmente CANCELLATI?
Non possiamo e non dobbiamo assistere inerti alla morte di Fianello.
Ricordiamo a noi stessi ciò che è stato precedentemente pubblicato:
“La tesi più accreditata tra gli studiosi (sintetizzando al massimo) è che Fianello rivestiva un ruolo importante , per la sua posizione strategica tra la via Salaria e la via Flaminia, collegate dalla vicina VIA CAMPANA che da Tarano, seguendo il Fosso Campana, conduceva al Porto fluviale di Magliano Sabina-Foglia da cui le merci venivano trasportate a Roma, via Tevere. Si presume che tale Strada continuò a svolgere la sua funzione almeno sino all’invasione dei Saraceni (846 d. C.) e sia ripresa dopo la loro sconfitta (916 d. C.).
D’altra parte, i rapporti tra Fianello e l’Abbazia di Farfa sono ben noti, per essere stati ampiamente divulgati in occasione della Rievocazione storico-leggendaria della “cessione” nell’anno 1036 d. C. Fianello, quindi, racchiude in sé la storia dei Sabini, degli antichi Romani, dei Longobardi e del Rinascimento; non per nulla è stato chiamato “SCRIGNO di Storia, Leggende, Arte e Cultura”
Belllissimo Borgo …incantevole il posto ..peccato..evidente abbandono …vorrei sapere di più …sulla le cose da visitare.e come rendere questo Borgo …visitabile e non dimenticato?