Una città di tremila anni non può che essere invasa dai fantasmi. Passeggiando di notte per vicoli e piazze, è possibile imbattersi in alcuni curiosi e a volte famosi ectoplasmi.
Gli antichi romani già avevano presente il problema e divisero il mondo dei morti in Manes, Larvae e Lemures. Con i Manes nessun problema, bastava offrire nelle date stabilite le offerte e tutto tornava alla normalità. Il problema è quando si incontravano le Larvae, ombre molto molto malefiche o i Lemures, spiriti della notte, solitamente male intenzionati, perché non riuscivano a trovar riposo a causa della loro morte violenta. Capostipite dei Lemures nella storia romana è stato ovviamente il povero Remo. Una efficace rappresentazione la darà secoli dopo Goethe: “Lemuri, esseri traballati, esseri mal creati, messi assieme a stento con fibre, ossa e tendini””. Privi di coscienza, non hanno memoria e non sanno più chi sono o cosa fanno. Probabilmente parenti alla lontana degli zombies di Haiti.
Le cose migliorarono con il Cristianesimo ??? Assolutamente no, anzi la città continuò a popolarsi di spiriti malmostosi, qualcuno addirittura fotografato di recente (vd. Il Tempo, 8.9.2015) come il frate fantasma che si aggira per il Campidoglio e terrorizza i poveri sorveglianti.
Il numero di presenze aumenta ancora di più in epoca rinascimentale e barocca, vuoi perché la Città era piena di alchimisti, cabalisti, avventurieri e morti ammazzati vari, vuoi perché era estremamente aumentato anche il numero degli abitanti, ma veramente è questa l’epoca d’oro per le oscure presenze cittadine: come ad esempio l’infelice Beatrice Cenci o Cagliostro e signora, tanto per citarne alcuni.
Con l’epoca dei Lumi migliorano anche i rapporti coi fantasmi, che diventano amici del popolino, tanto da manifestarsi per rivelare i numeri vincenti al lotto. Chi e dove ? I famosi e sfortunati patrioti Targhini e Montanari (quelli del film di Luigi Magni, Nell’Anno del Signore), che appaiono al Muro Torto a notte fonda. Più inquietanti invece le apparizioni del boia, che si occupò della loro esecuzione, il famoso Mastro Titta, che, avvolto nel suo rosso mantello, appare alle prime luci dell’alba, nei luoghi dove era solito mettere in pratica le sue terribili doti: piazza del Popolo, Bocca della Verità, Ponte Sant’Angelo. Se volete spaventarvi davvero, vi consiglio una visita al Museo Criminologico in Via del Gonfalone, dove è esposto il famoso mantello del boia.
Se poi pensate che la città moderna sia esente da oscure presenze…beh, mi dispiace per voi ma non è così. Un misterioso artista, Gino De Dominicis, morto, o meglio,scomparso nel 1998, pare continui ad apparire nei luoghi dedicati all’arte contemporanea e c’è chi dice di averlo visto al MAXXI !!!!!
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