Emanuel Ungaro, lo stilista che amava le donne, come lui stesso dichiarava in una intervista. Ungaro non lavorava su un’idea ma sul corpo in movimento, con le sue forme e la sua realtà, spiegava.
Ha saputo interpretare i cambiamenti dei tempi e della società. Personalità creativa e mai banale, era soprannominato il chirurgo dell’eleganza per come si approcciava a inventare nuove creazioni.
Sempre con l’immancabile camice bianco creava i suoi abiti ascoltando musica classica.
Il grande stilista è morto poco tempo fa a dicembre 2019, nella sua casa di Parigi circondato dall’amore della sua famiglia.
Ungaro aveva sangue italiano anche se era nato in Francia nel 1933.
Suo papà era un sarto pugliese e il piccolo Emanuel aveva fin da piccolo la moda nel proprio Dna.
Aveva una macchina da cucire fin da bambino.
Ungaro inizia i primi passi nel mondo della moda nell’atelier di Balenciaga e in seguito incontra anche la perfezione stilistica di Courrèges. Questi due diversi stilisti forgiano il suo innato gusto.
La maison Ungaro fu fondata a Parigi nel 1965. La sua azienda è stata acquistata nel 1996 dal gruppo Ferragamo per la produzione di accessori, in cui Ungaro si occupa della couture e Giambattista Valli del prêt-à-porter.
Dal 2012 al 2017 l’italiana Aeffe e Modalis ne hanno preso la produzione e la distribuzione e la direzione creativa dell’etichetta è passata a Giambattista Valli e a Fausto Puglisi.
Nel 2004 ha preso le distanze dal fantastico mondo della moda e da Parigi si è trasferito a Roma.
La haute couture
Ungaro è uno tra i pochi stilisti che realizza le sue creazioni direttamente su stoffa, senza disegnare bozzetti. Lavora sul tessuto, anche per una intera giornata, ascoltando musica classica, e con la presenza diretta di una modella.
Lo spirito che anima le sue collezioni si basa su una componente classica che utilizza due capi maschili: il blazer e i pantaloni corti.
Combina motivi e colori diversi, accosta i fiori con i quadri, i pois e le strisce, creando accostamenti di forme e colori disparati.
Lo stile di Ungaro è spettacolare. Negli anni Ottanta il corpo è scolpito da volants, ruches, drappeggi. Il suo stile è fatto di fantasie floreali, fantasie geometriche, pois, nuance fluo, bianco, nero. I suoi abiti sono asimmetrici, le linee sono sinuose e sensuali, i volumi spesso barocchi.
Nel 1999 presenta una sfilata di Alta Moda ispirata ai suoi inizi e propone uno stile hippye: stampe a fiori abbinati a maglioncini a coste, giacche e stole con codine di pelo accostati a pantaloni ricamati, gonne lunghe tagliate a sbieco con volants.
Negli anni Ottanta nascono anche i profumi sia da uomo che da donna. Famoso il suo profumo Diva.
Uno stilista che amava le donne.