12 Luglio 2016. Sono le ore 11.30 ed un tragico incidente ferroviario avviene nella tratta a binario unico tra Andria e Corato, in Puglia. Coinvolti due treni da direzioni opposte che si sono scontrati frontalmente. Al momento 27 persone hanno perso la vita e 50 feriti ricoverati ad Andria, Barletta Bisceglie e Bari.
Un terribile disastro che si poteva evitare. un errore umano? siamo nel 2016 e ancora incidenti simili coinvolgono il nostro paese. E’ inammissibile che accadano disastri simili, c’è sempre un colpevole perchè due treni non possono trovarsi sullo stesso binario, treni che ogni giorno attraversano quel tratto con passeggeri a bordo, pendolari che arrivano nelle zone limitrofe per lavoro, per studio, e che ogni giorno prendono quei treni, pensando di essere al sicuro, di poter arrivare a destinazione senza problemi. Non è accettabile quello che è successo, ci sono vittime e i responsabili devono pagare per questa tragedia affinchè ci sia giustizia per tutti i parenti delle vittime che in un giorno normale, per colpa di qualcuno, ha perso un proprio caro. A bordo di quei maledetti vagoni c’erano bambini, mamme, donna incinta, una ragazza che a settembre si sarebbe sposata, padri e uomini in carriera, uomini che ogni giorno prendevano quei treni per andare a lavoro, giovani universitari, e studenti che ogni giorno, a gran fretta, la solita dei pendolari, prendeva quel treno per arrivare alle università.
Gente normale, gente che lavora e che pensa di essere al sicuro, di viaggiare in totale sicurezza, e invece, perdere la vita, così, perchè il nostro paese non ci protegge, non ci dona comodità e sicurezze necessarie onde evitare queste tragedie, specie al sud, dove la situazione economica per i lavori sul nostro territorio e per migliorare la regione scarseggia, scarseggiano i fondi indetti dallo stato, tagli netti alle infrastrutture, perchè se ad oggi ci sono ancora binari unici è perchè è stato deciso così, è stato deciso di non investire lì.
Quindi alla domanda di tanti cittadini pugliesi e del resto d’Italia se è stato un incidente, la mia risposta è NO!
le fonti del M5S (movimento cinque stelle) affermano che nel 2015 vennero investiti circa 4 miliardi e mezzo per migliorare la tratta ferroviaria del centro nord e 60 milioni per quella del sud, ovvero l’1,3% del totale stanziato.
Per il binario unico dove i treni si sono scontrati era pronto un progetto di raddoppio dal 2007. Il problema non è la velocità, ma la sicurezza. Sulla tratta di Andria mancano i sistemi automatici che azzerano il rischio: non ci sono i sensori, presenti sulla stragrande maggioranza della rete ferroviaria italiana, che, a man a mano che il treno avanza, comunicano eventuali ostacoli e, nel caso, attivano automaticamente procedure di rallentamento o di stop. Solo tanti anni persi nella burocrazia, e tutt’ora oggi ancora il silenzio, nessuno risponde ai nostri perchè sempre tanta indifferenza per la sicurezza del nostro paese? Nel frattempo, tragedie avvengono, lacrime versate per le vittime, vite spezzate, e tanta rabbia, sì, tanta rabbia. Tutto questo, come sempre, si poteva evitare.
Ecco perchè dico No, non è stato un incidente.
Ma a rimediare il danno fisico e psicologico delle vittime a bordo di quei vagoni, i tantissimi volontari, la Croce Rossa Italiana, i medici e infermieri che si sono apprestati immediatamente sul posto dando aiuto e supporto alle vittime e ai loro famigliari. Sì, loro gente con un gran cuore che alle emergenze del paese soccorre e affronta situazioni drammatiche, scene raccapriccianti che straziano, sono sempre lì, pronti a salvare.
“Se io avessi preso quel treno stamane? …Avrei perso la vita.
Come ogni mattina, velocemente, a spintoni per prendere il treno maledetto, col solo pensiero di arrivare a destinazione il prima possibile, evitando ritardi a lavoro, a scuola, ed evitando l’auto, che con tutti i rischi e pericoli che ci sono sulle nostre strade, anche se assonati e stanchi ci sediamo, comodi, poltrone nuove e aria condizionata, altro che macchina! così con lo sguardo rivolto al finestrino, un leggero sole ma già cocente mette di buon umore e con la mente pensiamo, ognuno a modo suo, e io penso alla gioia di rientrare già a casa e riabbracciare i miei, a cena insieme, e mille cose da raccontare, come ogni sera, mille chiacchiere…penso già a stasera, alla cosa più bella della giornata, sempre la stessa, si è capito a cosa mi riferisco… Sono sul treno, in compagnia di tanti pendolari e all’improvviso una brusca frenata, le urla, il botto… I miei pensieri si spezzano, come se mi svegliassi da un sogno, il cuore decelera, scendono lacrime che non vedrò, sento i miei che piangono ma questa volta non di gioia, perchè rientro a casa, ma perchè non sentiranno più la mia voce a cantilena, hanno perso la loro figlia…
Solo che la loro figlia non sarà su quel vagone oggi…
La fortuna per me e la sfortuna che invece ha colpito coloro che erano su quel maledetto treno, che hanno perso la vita. Io sono stata su quel treno, con tutti voi, e sono morta lo stesso con voi, dentro la mia anima, che soffre, rabbiosa, perchè siamo solo vittime innocenti, vittime di un Italia che oggi piange, che non è in grado di proteggerci… Io oggi sono qui, accanto a quel finestrino, ma rotto in pille pezzi, e la mia vita la userò per urlare giustizia, affinchè le nostre famiglie continuino a vederci rientrare a casa, fieri di un Italia diversa, migliore, senza altro sangue versato e lacrime sulle ginocchia… Io sono pugliese, amo la mia terra, e oggi piango i miei compaesani. Io oggi avrei perso la vita… ingiustamente! ”
Una volontaria della Croce Rossa Italiana