“La commedia è un atto di amore verso la gioia e l’immaginazione di artisti nel donarsi e di spettatori nel ricevere. Vengono messi in campo: arte, tecnica, energia, forza e generosità. L’improbabile situazione e il rocambolesco evolversi degli eventi fanno si che non ci si possa annoiare … per lo meno non nel teatro in cui andiamo in scena noi!” – così Erika Barresi, autrice e regista di Superfice descrive la commedia surreale prodotta da Gruppo Teatro Onda e che ha debuttato in prima assoluta mercoledì 6 aprile 2016 al Teatro Trastevere e che rimarrà in scena fino a domenica 17.
Uno spettacolo di azione, molte risate e buona musica, con un testo interpretato da Samantha Silvestri, Alessandro Capone e Roberto Celestini e musiche eseguite dal vivo da Alberto Laruccia.
I protagonisti di Superfice – una donna “diversa”, un uomo colpevole e un uomo deciso – sono tre attori senza lavoro, senza contratti, senza provini e ingaggi in quella situazione che per gli attori è la quotidianità: la noia. L’unico vero impegno delle loro giornate è tenersi in esercizio con la recitazione passando da un genere teatrale all’altro, da un dialetto all’altro.
A spezzare tale noia arriva un’improvvisa e inaspettata occasione d’ investimento: l’acquisto di un immobile con bar. È messo male, è fatiscente, ma, in seguito alla scoperta in magazzino di sacchi contenenti una strana “muffa bianca”, assume un interesse differente. Entrano in campo incoscienza, ambizione, presunzione e i tre, dopo aver deciso che è giunta l’ora di diventare “imprenditori”, intraprenderanno la carriera di spacciatori.
Tuttavia, rimangono pur sempre attori e pertanto, per ogni situazione che interpretano, costruiscono sceneggiature, in un vero e proprio esercizio di stile che darà vita a inevitabili riflessioni e considerazioni sul mestiere che si sono scelti.
Tre attori dal passato travagliato, dal presente precario e da un futuro anteriore,
gravitano, più che lavorare, in una bettola del centro storico siciliano, deserto e diroccato.
Due uomini e una donna, senza lavoro, senza contratti, senza provini e ingaggi, senza prospettive. .
Nelle prime 4 scene saltano da un genere teatrale all’altro fino a scegliere la via del surreale, grazie anche agli interventi del cantastorie, presente in scena, e ad un continuo dialogo con il pubblico.
Un giorno il più giovane decide di investire i “risparmi di una vita” , che ammontano al costo delle bollette dei mesi precedenti, nell’acquisto di ciò che crede un “prestigiosissimo” ‘immobile con bar .
L’immobile è talmente messo male che naturalmente non ha alcun valore, ha però nel magazzino molti sacchi di una polvere bianca, quella polvere bianca, che solo uno di loro scambia per muffa… così decidono, “Scarface” alla mano, di intraprendere la carriera di spacciatori. Ovviamente, si fanno travolgere dagli eventi.
Azione e risate è quello che promettono le prime scene e così fino alla fine dello spettacolo.
Personaggi
Samantha Silvestri è una Donna Diversa
Una donna che ha superato decisamente le convenzioni del suo ruolo in scena e nella vita. Cinica e sarcastica dice sempre la cosa che non andrebbe detta e si comporta proprio come se non ci fosse differenza fra ciò che può fare una donna e ciò che farebbe un uomo… è espressione della voce della scrittura, dell’autrice del testo e di alcuni altri all’interno dello spettacolo; regge decisamente le fila di questo trio di “avventurieri loro malgrado” .
Alessandro Capone è un Uomo Colpevole
Un uomo incosciente, ignorante, egocentrico, colpevole di volere il successo ad ogni costo.
Il comportamento frenetico nella ricerca del successo lo porta a non vedere mai le conseguenze delle sue azioni; coglie ogni occasione per indossare il costume giusto, la parrucca giusta, dire le sue battute . Irrimediabilmente comico, nervoso, è votato all’insuccesso sicuro perché gli manca sempre qualcosa… ma non certo la risata.
Roberto Celestini è un Uomo Deciso
Un uomo che contrariamente alla sua apparenza e alle sue battute, che lo disegnano ipocondriaco, bevitore, depresso e fatalista, è un uomo deciso. Deciso a non uscire dal limbo nel quale si trova. Appare come un triste clown di mezza età ma non ha certo perso il ritmo i tempi e lo stile del buon comico, oltre a quel tanto di ironica inadeguatezza che lo rende comico suo malgrado; uno sfigato che non può non farti ridere, riconoscibile ma mai innocuo.
In occasione dell’ultima replica dello spettacolo “Superfice”, LA SCALA SHEPARD si esibirà sul palco del Teatro Trastevere.
LA SCALA SHEPARD è una band pop-folk romana, la cui musica è caratterizzata dall’incontro della tradizione cantautoriale e pop italo/mediterranea con elementi provenienti dal rock inglese.
Il risultato è un mix unico dove i diversi stili si incrociano per dar vita a una musica che guarda al passato per poter fare un progresso.
La formazione è nata a fine 2014 tra le strade del quartiere romano Trastevere.
Ad agosto 2015 è stato rilasciato il primo album in studio completamente autoprodotto, intitolato “Di Passaggio”.
Con l’uscita del primo disco LSS ha intrapreso un tour “on the road” interamente autogestito, che l’ha vista suonare in tutta Italia sia nelle piazze come artisti di strada, sia sui palchi di locali e di festival, raccogliendo un caloroso consenso da parte del pubblico.
Il Gruppo Teatro ONDA è una compagnia nata nel 1999 a Siracusa per volontà di Erika Barresi, regista ed autrice teatrale, e Rosanna Sparatore, manager turistica, tutto per mettere in scena uno spettacolo con un gruppo di amici con esperienze diverse ma seriamente interessati a esprimersi attraverso il teatro.
Con questo primo gruppo si crea un laboratorio che in 10 anni produce una serie di eventi, rassegne e spettacoli in più luoghi della città, ponendosi come una delle proposte costanti della scena cittadina. Dal teatro di strada a quello itinerante di ispirazione mitologica, fino ad esperimenti di teatro danza e musicali.
Solo dopo l’incontro con Rosalba Celestini, responsabile di ufficio stampa, la compagnia si costituisce formalmente nell’agosto del 2009 e comincia a costituire un bacino di artisti che vengono coinvolti nella messa in scena di spettacoli che hanno un respiro più ampio, anche grazie ad una maggiore veicolazione per mezzo della stampa e della presenza su tutte le piattaforme web da allora disponibili.
Si comincia con una serie di progetti che hanno fortuna e richiamano sia pubblico che critica verso una volontà di ricerca e impegno artistico e civile; il lavoro drammaturgico sui testi contemporanei e non solo, la ricerca sul territorio, le collaborazioni proficue con attrici ed attori, musicisti, pittori, fotografi, vignettisti e l’inossidabile collaborazione con la scenografa Stefania Garro e la costumista Lidia Agricola, fanno si che l’evoluzione sia sempre costante e mai sazia di nuove storie che hanno come scopo la comunicazione su quanti più livelli possibili dell’esperienza, della ricerca e della conoscenza, senza dimenticare l’impegno e la responsabilità sociale e quindi civile dell’atto artistico.