Questo è quel che resta del cargo uscito di pista all’aeroporto di Orio al Serio venerdì 5 agosto poco prima dell’alba.
L’aereo, della ASL Airlines e utilizzato da Dhl era in arrivo da Parigi. In fase di atterraggio, forse a causa del temporale che era in corso già da qualche ora su Bergamo e dintorni, è andato oltre il tracciato della pista attraversando nell’ordine: la strada, con annessa pista ciclabile, che collega l’aeroporto al paese di Orio al Serio; parte di un parcheggio di lunga sosta per i passeggeri dell’aeroporto; entrambe le carreggiate della provinciale cremasca 591 bis, che collega Bergamo ad aeroporto e al centro commerciale Oriocenter; per poi fermarsi appoggiando il muso, quasi arrendevolmente, sul guardrail della bretella dell’uscita per l’aeroporto.
Considerata la stretta vicinanza di posti che attraggono parecchie persone e creano un buon giro di traffico, poteva essere veramente un incidente di vasta portata. A poche centinaia di metri dalla pista, dove il velivolo ha squarciato la recinzione dell’aeroporto, ci sono alcune abitazioni del paese di Orio al Serio e, intorno, è un rimbalzare d’occhio tra punti nevralgici come: autostrada A4, Oriocenter, aeroporto e parcheggi.
La tragedia scampata fa quasi più notizia della tragedia effettiva. La carcassa del velivolo è stata sollevata da un enorme gru nella stessa giornata di venerdì e accantonata nel campo che costeggia la strada, insieme a un groviglio di rottami. L’area è recintata dalle reti di plastica color arancio da “lavori in corso” ed è piantonata da una guardia giurata. Ogni tanto passano volanti delle forze dell’ordine per tener d’occhio i curiosi passanti.
Il cargo è infatti diventato meta di pellegrinaggio per i bergamaschi rimasti in città nella calura estiva dei primi di agosto, e forse anche un po’ annoiati.
Insomma se si sapesse già a chi presentare il conto dei danni diretti, indiretti e collaterali e soprattutto si potesse schiacciare il tasto “totale iva compresa”, fossi in quel qualcuno penserei di far pagare un ingresso e mettere un punto di ristoro.
Il pellegrinaggio consiste in qualche minuto di contemplazione in silenzio e una decina di scatti di smartphone. Qualcuno si improvvisa tecnico del settore dando un nome a qualche rottame.
Con un grande in bocca al lupo al pilota, che sembra abbia bisogno di ulteriori accertamenti medici, di rimettersi presto, ringraziamo il Cielo che ciò che è successo ha causato per lo più problemi risolvibili, per i quali forse non è il caso accanirsi oltre il giusto.