Le iscrizioni al liceo classico sono diminuite di molto a favore di istituti tecnici e professionali, perché considerati gli unici in grado di assicurare un futuro lavorativo certo. Fino a qui non ho nulla da ridire, anzi, è importante che qualcuno si occupi del lavoro manuale.
MA PARLIAMONE
Siamo sicuri che la cultura sia un mero oggetto di speculazione capace solo di sonnecchiare su polverose librerie? Io credo proprio di no. Per definizione, un classico è un'opera carica di valori validi sempre e comprende sia testi letterari che produzioni artistiche. In queste opere risiede la storia cronologica e umana che gli antichi hanno voluto tramandarci per consolidare il loro presente e assicurare un futuro certo, che parte dalle intuizioni precedenti, ( come diceva Chartres “siamo nani sulle spalle dei giganti”, ovvero il nostro sapere è fondato e sostenuto da quello degli antichi).
NON SOLO VALORI …
Oltre all'immensa proprietà conoscitiva, i classici hanno certamente un fascino incomparabile: come spiegare i brividi che mi vengono quando leggo un carme di Catullo o un'ode di Saffo?
Quelle parole così quotidiane e vere sono state incise sulla pergamena e trascritte innumerevoli volte fino a nostri giorni, regalateci dagli scribi. Inoltre i classici permettono di analizzare la storia e attualizzarla, riscoprendo sempre dei punti in comune e delle ripetizioni. Quindi cultura significa anche acquisire un metodo critico che permette di non farsi intortare dal politico di turno o dall'idea dominante, ma di sostenersi con la propria testa cercando sempre informazioni in più. Per questi motivi non credo che scambierei mai la mia formazione classica a favore di una tecnica poiché ho imparato che il valore di un'idea supera il valore del denaro (e poi chi l'ha detto che il liceo classico non faccia guadagnare molto in futuro?)