Inizialmente sembravano essere solamente bufale ma ora è stato tutto confermato: così, Maria Grazia Chiuri, designer italiana che negli ultimi otto anni è stata, ricevendo da lui stesso il testimone dopo un lungo periodo da suo braccio destro, art director di Valentino (insieme a Pierpaolo Piccioli), ora se ne separa e va alla direzione del brand Christian Dior. Che dire, in questi anni di innumerevoli cambiamenti nelle diverse direzioni, la notizia non dovrebbe certo creare scalpore, se non fosse per il fatto che sarà la prima art director donna del brand. Inoltre, il legame che questo ha con il paese in cui è nato, la Francia, non è facile da rompere, così come, nonostante gli anni passati, non è facile dimenticare l’eterna rivalità tra Italia e Francia nella moda, rivalità alimentata anche da Dior stesso; infatti, Maria Grazia Chiuri, sarà solamente la seconda designer proveniente dall’Italia ad approdare alla direzione del brand: prima di lei solamente Gianfranco Ferré, il grande architetto delle camicie, è riuscito nell’impresa.
Prenderà presto il posto di Lucie Meier e Serge Ruffieux, che hanno a loro volta cercato, con scarso successo, di colmare il vuoto lasciato da Raf Simons, portatore per molti anni di successi al brand. Il designer belga è stato in grado , infatti, di interpretare fino all’ultimo istante ciò che era Christian Dior alimentando il brand di vita sempre nuova in maniera coerente: un modo di vedere le cose anticlassicista, che rivaluta il passato con uno sguardo duro e forte, in grado di mantenere le connotazioni del brand,attualizzandole e dando loro un seguito, grazie ad una capacità creativa che sembra fare di ogni pezzetto di realtà una favola. Il suo design minimal è diventato complementare alla visione poetica di Dior rendendola appetibile per il futuro.
Maria Grazia Chiuri sarà in grado di fare altrettanto? riuscirà a riportare la maison sulla retta via e continuare a far perdurare un determinato gusto nel tempo? Lo scopriremo il 30 Settembre 2016 con la collezione prêt-à-porter. Per ora possiamo solamente basarci su ciò che conosciamo, ossia su quello che è sempre stato nelle corde del design di Maria Grazia Chiuri: certamente la sua visione romantica e rispettosa della donna, messa in luce come fosse un fiore trapiantato nella città e nel mondo del lavoro, che dev essere in grado di affascinare ma allo stesso tempo lottare nella quotidianità, sarebbe stata apprezzata da Monsieur Dior.