1821-2021: in occasione del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, a Roma, nella splendida cornice dell’area archeologica dei Mercati di Traiano è possibile visitare fino al 7 novembre una mostra intitolata “Napoleone e il mito di Roma”. Articolata in 3 sezioni e 100 opere, è la testimonianza del rapporto del condottiero corso con la classicità e la città di Roma. Questa, benché mai visitata, fu sempre al centro dei suoi pensieri e modello di ispirazione per la sua vita.
Le Sezioni
Nella prima sezione viene approfondito il rapporto tra Napoleone e il mondo classico attraverso lo studio degli scritti e delle vite dei grandi eroi e condottieri del passato, da Annibale ad Alessandro Magno per arrivare fino a Giulio Cesare e al primo imperatore romano Augusto. Modelli talmente assimilati da desiderare di farsi ritrarre come loro, personaggi idealizzati, divinizzati, con gli stessi simboli del potere quali l’aquila e la corona di alloro.
La seconda sezione sviluppa il rapporto di Napoleone con l’Italia e Roma. A differenza di alcuni membri della sua famiglia, Napoleone non visitò mai la città ma fece della culla della civiltà romana la seconda metropoli dell’Impero dopo Parigi.
In questa sezione sono raccolti alcuni disegni che mostrano il progetto di trasformazione della città che l’amministrazione francese avrebbe voluto realizzare. Inoltre il governo napoleonico promosse alcuni importanti scavi archeologici come quello dell’area dei Mercati Traianei dove si svolge la mostra e che portarono alla luce anche alcune statue colossali dei Daci, oggi esposte nella collezione permanente del museo.
La terza sezione approfondisce lo studio sulla ripresa dei modelli antichi nel periodo napoleonico come ad esempio l’aquila romana e i vessilli imperiali. Grande fu anche l’interesse per un monumento come la Colonna Traiana. Colonna che Napoleone avrebbe voluto trasportare a Parigi ma che per oggettive difficoltà fu costretto a lasciare (fortunatamente) nel luogo originario.
Decise allora di farne realizzare una copia tra il 1806 e il 1810 che divenne la Colonna Vendôme nell’omonima piazza di Parigi.
Il trionfo dell’incoronazione
La mostra si conclude con il dipinto “Il trionfo dell’incoronazione” di François Gérard del 1805. Napoleone è ritratto durante la cerimonia con l’aquila, simbolo di Giove, padre di tutti gli dei e protettore dello stato e la corona d’alloro sul capo simbolo di vittoria. Apoteosi di un’idea di classicità ma anche testimonianza di un uso sapiente e moderno di rappresentazioni del potere adattate ad un culto spregiudicato della personalità che lo porterà nel 1806 a far proclamare il 15 agosto (giorno del suo compleanno), festa nazionale della Francia e dedicarla ad un santo omonimo probabilmente mai esistito.
È la sintesi perfetta del potere temporale tanto caro agli Imperatori romani come ai pontefici fino al XIX secolo.
Napoleone e Roma, un destino scritto nella storia che non finisce mai di stupirci.
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