L’amore è una droga che tutti noi vorremmo sperimentare almeno una volta nella vita , perché ci fa andare oltre , ci fa vivere , perché ci fa del bene o del male a seconda delle situazioni. All’amore e alle sue molteplici forme e manifestazioni è dedicata una mostra speciale , ” Love : l’arte contemporanea incontra l’amore ” , visitabile dal 29 settembre fino al 19 febbraio prossimo al chiostro del Bramante di Roma.
In occasione dei venti anni di attività della struttura capitolina , sono state raccolte insieme opere realizzate dai più importanti artisti dell’arte contemporanea come Yajoi Kusama , Tom Wesselmann , Andy Warhol , Robert Indiana , Gilbert & George , Francesco Vezzoli , Tracey Emin , Marc Quinn , Francesco Clemente e Joana Vasconcelos ideali a coinvolgere il pubblico sotto vari aspetti.
Dell’amore sono raccontate le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni attraverso l’arte. Trattare di arte significa parlare d’amore anche quando questo presenta le smorfie orribili della violenza , della sopraffazione e della crudeltà.
Nei due piani dell’esibizione , si viene coinvolti dall’universo turbolento dell’opera di Marc Quinn ( Thor in Nenga ) , con quel bacio appassionato , dall’infido e paludoso terreno su cui fluttuano gli acquerelli di Francesco Clemente e finirete con l’essere ipnotizzati dallo sguardo della celebre Marilyn di Andy Warhol con i suoi colori fluo.
Thor in Nenga , Marc Quinn.
Marilyn , Andy Warhol.
E ancora , sarete sedotti dal linguaggio scultoreo di Francesco Vezzoli , dall’esercizio di equilibrio di Ursula Mayer ( Crystal Glass ) e vi colpiranno i contrasti tipici , di colori e di persone delle foto di Vanessa Beecroft .
Tra le opere più belle si citano Metalepsy di Gilbert & George , il cui duo dei ”ragazzacci” dell’arte inglese sfigurano i loro stessi corpi in un gioco e intreccio di immagini , il gigantesco cuore realizzato con posate di plastica rossa da Joana Vasconcelos ( Coracao Vermelho #3 ) e la Infinity Mirrored Room di Yaoi Kusama con la sua All the Eternal Love I have for the pumpkins del 2003.
Si tratta di una stanza di specchi all’interno di un cubo , piena delle sue zucche gialle con pois neri che l’hanno fatta tanto conoscere ed amare nel mondo dell’arte e della moda ( primo ad accorgersene , lo stilista Marc Jacobs , che quando era direttore creativo della Maison Louis Vuitton , le fece disegnare una collezione di accessori con quei motivi ).
Metalepsy , Gilbert & George.
Coracao Vermelho #3 , Joana Vasconcelos.
All the eternal love i have for the pumpkins , 2003.
Quei paesaggi di zucche non fanno altro che restituire il mistero di atmosfere mentali e di sogni psichedelici in cui le dimensioni si sfalsano e le prospettive si capovolgono : l’unica soluzione è abbandonarsi ed immergersi in quell’incanto.
Provare per credere.