Prima di passere alla descrizione di queste due chiese è quanto mai opportuno fare cenno alla storia di queste due sante, in modo da comprendere il legame tra le due strutture. Prassede e Pudenziana erano due sorelle, vissute nel I secolo d.C., figlie del senatore romano Pudente. Le storie ci raccontano che tutta la famiglia fu convertita da San Paolo (secondo altre invece San Pietro) che aveva avvicinato per primo il padre delle due sante. Dopo la conversione però tutta la famiglia subì il martirio e venne deposta nelle catacombe di Priscilla, situate sulla via Salaria. Probabilmente tra i motivi del martirio delle due donne non ci fu soltanto la conversione al cristianesimo ma anche, come raccontano alcune leggende, la loro carità nel dare una sepoltura a tutti i martiri della fede, seppellendoli nei terreni di proprietà del padre. Un'altra leggenda, che riguarda in particolare Prassede, ci racconta che la santa raccoglieva con una spugna il sangue versato dai martiri per poi conservarlo in un pozzo (ed è per questo che la chiesa a lei dedicata è una delle più venerate dai fedeli romani e meta di pellegrinaggio).
Partiamo con la descrizione della chiesa di Santa Prassede.
La chiesa fu fondata nel IX secolo da papa Pasquale I che la costruì sull'antico “titulus Praxedis” datato V secolo. Nonostante la struttura subì diversi restauri nel corso dei secoli, l'edificio conserva ancora la sua struttura medioevale. L'interno era costituito da tre navate divise originariamente da 12 colonne di granito; quindi sei di queste furono ridotte a pilastri, ai quali si appoggiano archi trasversali nelle navate minori. Al centro del pavimento, rifatto successivamente con motivi cosmateschi, troviamo un cerchio di porfido a segnalare e ricoprire il pozzo nella quale la santa raccoglieva il sangue dei martiri.
I mosaici sono opera di artisti bizantini: nell'abside Santa Prassede e santa pudenziana stanno ai lati di Cristo, circondate da San Paolo e San Pietro.
Nella cripta della chiesa, all'interno di due sarcofagi decorati, troviamo i corpi delle due sante sorelle: Prassede e Pudenziana.
Molto importante all'interno di questa chiesa è la cappella di San Zenone, uno dei monumenti bizantini più importanti di Roma, l'interno è riccamente decorato da mosaici, così splendenti da aver originato il nome di “Giardino del paradiso”.
La chiesa dedicata a Santa Pudenziana invece risale al V secolo e per secoli si è ritenuto che questa fosse la chiesa cristiana più antica di Roma.
L'edificio sarebbe stato costruito sulla domus del senatore Pudente, padre delle due sante, che si trova nove metri sotto la chiesa. Sull'origine e la datazione precisa della chiesa ci sono ancora molti dibattiti, i restauri degli anni quaranta non hanno fatto altro che aumentare i dubbi in merito. Si pensa che l'edificio sia stato creato trasformando le Terme di Novato, struttura del II secolo, in chiesa verso la fine del IV secolo. Dobbiamo però precisare che la struttura che vediamo oggi è anche in gran parte il frutto del restauro che avvenne nel XVI secolo (il campanile romanico però risale al XIII secolo).
Sicuramente la cosa che immediatamente colpisce una volta entrati in S.Pudenziana è il mosaico absidale: sopravvissuto nei secoli, poiché originale della prima versione della chiesa, lascia ogni visitatore a bocca aperta; nel mosaico possiamo vedere rappresentato Cristo in trono circondato dagli apostoli (ne sono rimasti dieci, gli altri probabilmente sono scomparsi con le ristrutturazioni cinquecentesche) e da due donne che gli porgono una corona ciascuna, la cui identità è oggetto di discussione: secondo alcuni sarebbero le sante Pudenziana e Prassede, secondo altri rappresenterebbero la “Chiesa” e la “Sinagoga”, ovvero gli edifici sacri dei cristiani e degli ebrei, accanto alla Croce svettano in un cielo animato da nuvolette rosacee e azzurre i quattro simboli degli evangelisti (l'angelo, il bue, il leone e l'aquila), una delle più antiche rappresentazioni del Tetramorfo giunte sino a noi in sede monumentale.
La storia di queste due chiese è indissolubilmente legata, non solo dalla parentela delle due sante, ma anche dalla storia e dalla lettura delle opere artistiche in esse custodite che ci narrano la storia di due donne morte per la fede.
Sul rapporto uomini e donne e sul ricatto sessuale…
donne Nell'antichità c'era Giunone, protettrice delle mogli, e la Venere Ericina, protettrice delle prostitute. Questi sono gli archetipi....
Leggi di più