Lo ricordiamo come il presidente che ha sempre incoraggiato i giovani e che ha sempre tenuto alto lo stendardo della cultura come elemento di prestigio di una nazione. Il 16 settembre ci ha lasciati all’età di 95 anni l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Tra gli esponenti politici che hanno fatto visita alla camera ardente allestita nella Sala Nassyria del Senato, sono giunti il capogruppo del Pd Luigi Zanda, l’ex sottosegretario Gianni Letta, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini. I funerali si terranno con cerimonia privata, secondo la volontà dello stesso ex presidente, lunedì prossimo alle ore 10:30 nella parrocchia di San Saturnino Martire, nelle vicinanze della sua abitazione. Lunedì sarà proclamato giorno di lutto nazionale.
In questo articolo, oltre che percorrere le tappe più significative della sua vita, vorrei soprattutto focalizzare l’attenzione sul perché Carlo Azeglio Ciampi ha rappresentato una delle figure guida più importanti dello scenario politico italiano e per la società italiana in generale. Nato a Livorno il 9 dicembre 1920, Carlo Azeglio Ciampi, prima di divenire il decimo presidente della Repubblica, ha ricoperto altre cariche, tra cui governatore della Banca d’Italia, presidente del Consiglio dei ministri, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. Dopo aver conseguito la laurea in lettere nel 1941, discutendo una tesi in filologia classica e letteratura greca intitolata Favorino d’Arelate e la consolazione, Ciampi ha intrapreso la strada dell’insegnamento come docente di lettere italiane e latine presso il liceo classico “Niccolini e Guerrazzi” di Livorno.In seguito, Carlo Azeglio si è laureato in giurisprudenza all’Università di Pisa nel 1946, stesso anno del suo matrimonio con Franca Pilla.
E proprio questo nuovo percorso di studi lo ha portato a partecipare ad un concorso per un posto di impiegato presso la Banca d’Italia, che è riuscito a vincere. L’incarico appena assunto da Ciampi ha comportato l’abbandono della sua cattedra di lettere italiane e latine. In seguito egli è stato governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993, quando è divenuto capo di un governo di transizione per appena un anno. Dopo aver ricoperto la carica di ministro del tesoro nel primo governo Prodi e nel primo governo D’Alema, dall’aprile 1996 al maggio 1999, Carlo Azeglio Ciampi viene eletto decimo presidente della Repubblica il 18 maggio 1999, con 707 voti su 1010, terminando il suo mandato il 15 maggio 2006. È stato anche il presidente che ha guidato l’Italia nell’ingresso nella moneta unica europea nel 2002.
Come il presidente Sandro Pertini, anche Carlo Azeglio Ciampi ha sempre goduto di un ampio consenso popolare, risultando tra i presidenti più amati nella storia della Repubblica. In particolare, il presidente emerito ha avuto sempre un’altissima considerazione del mondo giovanile e l’ha sempre incoraggiato ad affrontare ogni tipo di difficoltà nella vita. In una lettera scritta nel 2012 ed indirizzata ai giovani, Ciampi scriveva : “ragazzi ora tocca a voi”. Con questo messaggio, l’ex presidente intendeva spronare le giovani generazioni scoraggiate da vari problemi, tra cui la disoccupazione. Ha cercato di fare ciò, citando la sua esperienza personale di vita, fatta di importanti traguardi raggiunti in ambito accademico ma anche di pericoli vissuti durante la seconda guerra mondiale, alla quale ha preso parte come sottotenente degli autieri in Albania e in Abruzzo.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una nota del Quirinale, ha espresso il suo cordoglio per la morte del presidente emerito, sottolineando il fatto che gli italiani non lo dimenticheranno dal momento che ha rappresentato una figura esemplare, “un modello di competenza, dedizione, generosità e passione”.