Sbarca su Netflix la quarta stagione della serie spagnola più amata del momento, La casa di carta. In occasione del debutto del 3 aprile, il servizio streaming fornisce anche un contenuto extra – La casa di carta: il fenomeno – che mette in luce tutte le principali curiosità e aneddoti della serie.
I ladri più noti della Spagna, e del mondo, Il Professore, Tokio, Berlino, Nairobi, Rio, Denver, Helsinki, Marsiglia, Palermo, Bogotà, Stoccolma e Lisbona, tornano con un altro colpo ai limiti della suspense e della mentalità più ingegnosa.
In questo quarto capitolo, la storia parte dal tentativo del Professore – Álvaro Morte – di scoprire se la sua amata Lisbona – Itziar Ituño – sia realmente morta o meno. Con l’aiuto della sua banda operativa e pronta ad affrontare il pericolo, qualunque esso sia, sfidando perfino le forze armate della Spagna, dirigerà nuovi piani di conquista e soprattutto di liberazione, dato il tentativo incessante di uscire dalla Banca di Spagna, cuore dell’economia madrilena e dell’intera nazione.
Chiaro il messaggio che circola nell’account Instagram ufficiale della serie, dal quale si evince lo scontro futuro tra il Professore stesso e il nuovo capo ispettore Alicia Sierra, interpretata da Najwa Nimri. Si può leggere infatti il breve dialogo che i due avranno attraverso un videomessaggio: “Questo è un messaggio della polizia per il Professore, la sua banda e i tutti i suoi patetici seguaci – enuncia Sierra. I vostri account sono ancora in nostro possesso. Abbiamo il completo controllo della situazione”.
Prontamente, l’astuto Professore risponde: “Questo è un messaggio per la Resistenza. La polizia ha iniziato una campagna per screditarci. Sono loro quelli che usano la violenza come unica moneta. Che hanno sequestrato, torturato, molestato molti di noi. Che hanno osato usare un bambino come esca. Non possono fare altro che mentire, perché anche avendoci attaccato con tutto quello che avevano, non hanno ottenuto nulla. Non lasciate che v’ingannino.Vogliamo che la verità venga fuori. Per Nairobi. Per Lisbona. Per la verità”.