Quando Chicca, nel film “Notte prima degli esami”, non viene ammessa alla maturità, decide di partire per Berlino. Accompagnandola al pullman Claudia, come gesto di addio, le porge un walkman con una compilation su audio cassetta fatta da lei.
Avrebbe potuto salutarla scrivendo una lettera o regalandole una raccolta di foto, ma negli anni ‘80 e ’90, grazie alle cassettine, registrare una scaletta di canzoni, rubandole dalla radio o da altri nastri schiacciando il tasto REC per avviare la registrazione, era un gesto di quotidiana ed immediata creatività che permetteva di comporre facilmente colonne sonore uniche da riascoltare con l’autoradio in macchina o infilandosi un walkman in tasca.
Albertino negli anni ’90 aveva soprannominato questi deejay artigianali gli “Amici della cassettina” consapevole che, mentre conduceva il Deejay Time, la sua voce e la playlist del programma radiofonico erano ispirazione per degli autentici podcast su cassetta. Oggi c’è un gruppo su Facebook che si ispira a loro.
Le musicassette, audio cassette, audio tape, con il loro lato A e lato B, con le etichette scritte a mano e quel nastro che può essere riavvolto con una penna bic, sembrano non essere più soltanto l’emblema di un’era musicale che viene ricordata con nostalgia da chi l’ha vissuta o un oggetto di culto per appassionati di modernariato. La cassettina ritorna, anzi è già ritornata.
La cantautrice britannica Marina and the Diamonds ha inciso a fine 2015 il suo ultimo album Froot anche in formato audiocassetta. Presto saranno realtà anche cassettine di Justin Bieber e Kanye West.