Se fate un’analisi delle vostre relazioni personali o professionali potete dire di non avere mai avuto a che fare con un narcisista? La mia esistenza purtroppo ne è ben assortita.
Nell’ultimo diverbio, che ho avuto con una persona a me molto cara, mi sono resa conto che a buttare benzina sul fuoco ero stata io. Io che di solito evito i conflitti, che piuttosto che litigare rinuncio a dire la mia, che per paura di disturbare non parlo.
L’incomprensione si è risolta come sempre dissolvendosi da sè, con l’unica consolazione della tregua, ma anche con un insopportabile senso di delusione. Mi sono sentita come sempre non ascoltata, non presa in considerazione e addirittura travisata, passando agli occhi dell’altro, da vittima a carnefice.
E’ questa la situazione che viene a crearsi quando siamo preda di un narcisista.
Era l’ennesima incomprensione e da allora mi sono ripromessa di non scendere più a compromessi nè con me stessa nè con questo tipo di situazioni. Il primo pensiero è stato attingere ad uno dei miei rifugi preferiti: la biblioteca.
Già tra le prime pagine del libro di Les Carter “Difendersi dai narcisisti” ho trovato delle riflessioni interessanti che mi hanno tranquillizzata. Ho avuto conferma delle sensazioni che si provano nell’aver a che fare con un narcisista: fallimento, paura, rabbia, plagio, svuotamento, ecc.
Il rischio è affidarsi alla legge del minor male, assumendo una posizione estrema: chiudersi nel fortino del superbo santone o assoggettarsi come un servo incapace.
Faccio ancora fatica a credere che il narcisista sia talmente concentrato su di sè da avere una percezione pressoché nulla di ciò che dice e fa e dell’effetto che può produrre nell’emotività delle persone intorno a sé.
Questa radicale mancanza di consapevolezza non dà molte speranze a chi confida in un confronto ragionevole e tanto meno in un rapporto più equo. In buona sostanza, e l’autore lo ribadisce più volte senza mezze misure, dai narcisisti ci si può solo difendere.
Ma come si fa a riconoscere un narcisista? E’ indubbio che nessuno è immune dal desiderio di attrarre un po’ di attenzione su di sé. Cosa sono i profili social, se non la nostra vetrina sul mondo?
Il narcisismo diventa un problema quando il disequilibrio nelle relazioni assume proporzioni troppo alte e gli aspetti distruttivi prevalgono.
L’unica soluzione è che con quel narciso non ci si debba più avere a che fare. E se si tratta di una persona importante? Se è la migliore amica, un compagno di scuola, un collega, l’amore della nostra vita o nostro fratello?
Les Carter, nel suo libro, ci aiuta ad individuare i narcisisti e ci indica le tecniche da utilizzare per non farsi troppo del male. Lo fa in maniera molto diretta e pratica, senza perdersi in inutili tecnicismi, utilizzando vissuti ed esperienze dei suoi pazienti.
Il messaggio, che resta ben saldo sullo sfondo di tutto il testo, è quanto sia importante non disperdere troppe energie per difendersi, a meno che il fine non sia altro che tutelare il rapporto con noi stessi e poter percorrere la nostra strada.
In buona sostanza la meta a cui aspiriamo non deve essere il minor male della tregua, ma riuscire a far sì che i narcisisti non ci distraggano dai nostri obiettivi e dalla realizzazione dei nostri progetti.
“Anche se il narcisista quasi certamente non accetterà il messaggio e non cambierà, potrete comunque mantenere il rispetto per voi stessi e salvaguardare la vostra libertà di agire nel modo che sapete essere più saggio per voi stessi.”
Non è nulla di straordinario: esistono persone narcisiste da sempre nella storia dell’umanità. Alcuni si realizzano, altri no.