Il cinema e la moda…un connubio perfetto.
I costumi di scena indossati dagli attori dei film hanno sempre costituito un fascino soprattutto per noi donne.
Essi costruiscono l’anima di un personaggio ed il cinema, attraverso le immagini, ha sempre avuto la funzione di diffondere oltre che le trame anche le mode.
La storia del cinema deve molto alla moda. I costumisti e gli stilisti hanno contribuito non poco alla buona riuscita di film con la creazione di abiti molto particolari e affascinanti.
La relazione tra cinema e moda trasmette al pubblico i cambiamenti sociali e i mutamenti di costume nelle varie epoche.
(Film e moda)
Per fare un esempio il film “Sabrina” con Audrey Hepburn ha segnato un epoca. Chi non ricorda lo stile inconfondibile di Givenchy indossato nel film da Audrey Hepburn?
Ha poi creato altri abiti vestendo Audrey nel film “Colazione da Tiffany” tanto per citarne uno, in cui i tubini neri e grandi occhiali da sole con i foulard, hanno costituito uno stile molto seguito negli anni a venire.
Chi non ricorda i film di Katharine Hepburn, attrice di vari anni fa, dal fisico asciutto che incarnava la donna con i pantaloni e camicia, stile mascolino?
E’stato precursore dell’emancipazione femminile nel film Susanna (Bringing Up Baby!), di Howard Hawks, del 1938.
Nel film “Casablanca” un fascinoso Humphrey Bogart indossò il trench facendolo diventare un capo di tendenza.
Rita Hayworth nel film ”Gilda” in una delle scene più celebri del film, indossò un abito di satin senza spalline realizzato dal costumista Jean Louis, e ha creato lo stile femme fatale.
Nel film “La finestra sul cortile” di Alfred Hitchcock, nel 1954, lo stile di Grace Kelly spopola.
E’ lo stile bon ton e indossa fili di perle e foulard di seta che incorniciano il viso, abiti con gonna ampia a ruota e capelli raccolti.
L’attrice nel film indossa cinque differenti costumi, il più celebre fra loro è l’abito bianco e nero. Questo stile e’ stato molto di tendenza.
Indimenticabile e’ il film “Quando la moglie è in vacanza” di Billy Wilder, 1955, dove una sensuale Marilyn sfoggia l’abito da cocktail bianco alzato dal vento.
Questo abito e’ un’icona nel mondo del cinema e rappresenta la sensualita’ e la freschezza della ragazza della porta accanto.
Nel 1963 nel film “Il disprezzo” di Godard, Brigitte Bardot e’ gia’ famosa.
La sua sensualità risalta con uno stile tutto personale: ballerine, bikini, reggiseni a balconcino e, per quanto riguarda gli occhi, eyeliner sopra e sotto la palpebra, capelli con la frangia, coda di cavallo e fascia tra i capelli.
Molti stilisti hanno collaborato negli ultimi anni con il grande schermo:Versace, Valentino, Cerruti, Armani, Fendi, Ferragamo, Krizia, Prada.
Nel film “American Gigolò” sono famosi gli abiti di Armani indossati da Richard Gere e hanno creato uno stile inconfondibile.
In “Basic Instinct” Michael Douglas ha indossato abiti di Cerruti che ha vestito anche Richard Gere in “Pretty Women”.
Le sorelle Fendi hanno vestito Madonna nel film “Evita”.
David Frankel nel film “Il diavolo veste Prada” ha narrato il mondo della moda con numerosi marchi di moda. E ho citato solo alcuni esempi.
Ci sono telefilm che dettano la moda attraverso i protagonisti come “Sex and the City”,quattro amiche che vivono a Manhattan.
I costumisti hanno preso spunto dagli stilisti e viceversa, l’abito ha assunto attraverso il cinema una importanza per costruire l’anima del personaggio e renderlo più incisivo.
Lo stilista collaborando con il mondo del cinema si fa pubblicita’ e i costi sono ridotti per la produzione cinematografica.
Questo connubio tra moda, cinema e serie tv continua costantemente e rende il lavoro degli stilisti e dei costumisti interessante e creativo.
Lascia una impronta nell’immaginario collettivo e rende molto più personali e unici i protagonisti del grande schermo.
“La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, con il nostro modo di vivere, con cio’ che sta accadendo.”
(Coco Chanel)