Oggi 5 Maggio 2016, giornata nazionale contro la pedofilia, tutti ci stringiamo per far fronte a questa piaga sociale, chiamata pedofilia, un individuo attratto sessualmente dai bambini, che innesca trappole “fisiche e mentali” per trarre in inganno anime innocenti, neonati e bambini, prede di una brutalità senza fine. Definiti orchi, gente che per vita passata, ha subito violenze, ha vissuto situazioni difficili, traumi familiari, e che durante la loro vita, sono cresciuti con una forte instabilità mentale, capaci di non scindere le relazioni umane, sesso e fasce d’età, incapaci di amare… di amare se stessi, di amare i bambini. I dati rilevati dal “Sos Il Telefono Azzurro Onlus” sono aumentati: (oltre il 76% dei casi della linea 1.96.96 e oltre il 54,3% dei casi per la linea 114), per lo più appartenenti allo stesso nucleo familiare. In aumento nella percentuale di estranei o amici/conoscenti esterni alla famiglia della vittima. in questi giorni si parla tanto del dramma della piccola Fortuna Loffredo vittima di violenze sessuali e gettata dal balcone, a Caivano, in provincia di Napoli. Questo è un caso di violenza su minori che collega questa giornata contro la pedofilia, per urlare e informare la gente che il pedofilo va fermato, va condannato! Non guardate soltanto, non scegliete il silenzio, piuttosto, scegliete di regalare gioia e voglia di sorridere ai vostri figli, e prendetevene cura. Si è bambini una sola volta nella vita, un giorno ve ne saranno grati. 5 Maggio 2016, insieme per fermare la pedofilia.
Un ragazzo o un adulto, un bel viso, capelli giovani o vecchi, non fa differenza, l’orco è affamato di ingenuità e pudore; toglie dignità, si nutre di sogni, illude gli animi, ruba gli anni, confonde, tace! sì, proprio così, fa tacere le loro prede, ammutolisce il dolore, e il dolore cresce a dismisura in tutti noi, tra tutti i bambini. Lo avverti quando quel dolore accompagna qualcuno che ami, o quando avvilisce proprio te, anneghi. Chi ti capirà e riuscirà a salvarti? L’orco sa dove approdare, egli studia piani diabolici, per compiere la volontà da carnefice. Và dove c’ è amore, o dove non c’è, in un ambiente familiare in crisi, il disagio sociale, la sua buona forza. Mira obiettivi deboli, che non sentono, che non possono reagire, oppure per fiducia data, si resta ciechi, per paura di sbagliare, di finire sotto ai riflettori, di essere definiti genitori disattenti, che non hanno protetto i loro figli, che hanno permesso a lui, l’orco, di usare quelle mani grosse sui loro bambini, sporche, come sporca è stata la loro vita, come sporco è il loro sorriso, il loro sguardo, la loro finta affidabilità. Acquistano fiducia da genitori, da amici, da colleghi, e fanno amicizia con i loro piccoli figli. Bambini che scambiano quelle mani e quei giochi per amore… si, perchè l’innocenza di un bambino è pulita, vede amore in ogni gesto, specie se a farglielo credere sono proprio mamma e papà. Orco, fermati! non ruberai più i sogni e la gioia dei bambini che vogliono solo vivere e crescere con amore, puri e ignari della tua crudeltà. Usa le tue grandi mani sporche, per coprire la tua vergogna, i bambini non si toccano!
Breve monologo. Piccino Lucia