La donna fin dall’antichità ha sempre dimostrato una grandissima passione nel settore della cosmesi, nel prestare cure alla propria pelle, profumarsi e detergersi.
Cosa intendiamo con cosmesi?
La parola cosmetico deriva dal greco Kosm tikos che significa “che ha il potere di sistemare” o ” abile nel decorare”. Da questo derivano le parole kosmein (adornare) e kosmos (ordine, armonia), a quest’ultima il significato attuale di “universo” è stato attribuito dagli antichi dall’osservazione del suo perfetto ordine.
Le origini della cosmesi si possono far risalire addirittura al 4000 a.C. con il popolo dei Sumeri i quali sostenevano che l’uso di oli fosse particolarmente indicato per qualsiasi parte del corpo ; sia per proteggerlo dal freddo sia per proteggerlo dal sole mantenendo la pelle morbida, levigata e sopratutto profumata.
Le donne in particolare trovavano grazioso utilizzare uno stecchino in legno intinto in grassi ed un insieme di polveri scure provenienti da minerali per unire le sopracciglia poiché questa pratica oltre a piacere dal punto di vista estetico era importante anche come simbolo religioso ; le labbra.. venivano tinte con grassi e polveri per renderle più colorate e vistose.
Questi usi si tramandarono nei secoli, arrivando ad una delle popolazioni più conosciute per l’uso della cosmesi estetica: Gli antichi egizi.
Nell’antico Egitto Re e Regine sempre truccavano il loro volto .
Utilizzare oli per la pelle e delineare lo sguardo si tramandò quindi a questo antico popolo, che ricordiamo bene anche per il loro uso del carboncino attorno agli occhi, che si allungava fino alle tempie e allo stesso modo allungano le sopracciglia.
Il composto che usavano per gli occhi, era chiamata Khol, o Kajal, il quale si preparava mescolando piombo solfito, cenere, grasso, olio ed acqua e veniva applicato con un bastoncino. e generalmente i colori più utilizzati erano il nero ed il verde, ricavati a loro volta da minerali, quali la malachite per il verde, e la galena per il nero, una polvere a base di solfuro di piombo.
Questo cosmetico era molto utilizzato dalle donne e pensate.. addirittura i neonati.
Quello che gli egiziani non sapevano era l’alta tossicità del cosmetico. Tutte queste sostanze venendo cosi assorbite dalla pelle recavano danni anche irreversibili alla salute.
L’uso prolungato del Kohl ha portato molte persone a gravi problemi fisici e mentali: immesse nel corpo, infatti, queste sos
tanze andavano ad attaccare le sinapsi neuronali, portando a insonnia e minorazioni mentali, oltre che a infiammazioni cutanee assai fastidiose.
L’uso della cosmetica per compiacere la vista e la propria religione ha proseguito nel periodo dell’antica Grecia, dove l’uso degli oli ed il make up del viso erano step necessari per le donne : apparire sempre giovani ed in forma era considerato un dovere per tutte loro !
Uno step in particolare era il prediletto tra le donne dell’antica Grecia.. il candore, sinonimo di bellezza aristocratica.
Si diffuse tra le donne dell’epoca l’abitudine di applicare sul volto della biacca, ovvero della polvere di bianco di piombo, un pigmento pittorico inorganico costituito da carbonato basico di piombo.
Nonostante la sua terribile tossicità e nonostante venisse applicata su un’area estesa della pelle provocando anche danni visivamente evidenti la si continuava ad usare : oltre ai danni di cui abbiamo già parlato ora abbiamo anche follia e sterilità.
Il piombo opportunatamente lavorato modificava il suo colore e quando necessitavano sfumature diverse o varie tonalità si ricorreva all’aggiunta di altre sostanze.
I romani anche continuarono a considerare il pallore un segno di nobiltà ma aggiungevano al composto anche del rosso di piombo per dare un bagliore roseo alla pelle.
Questi rituali continuarono ulteriormente nel medioevo : il pallore e la bellezza erano un dovere di qualunque donna, sopratutto per le donne abbienti.
Le donne del popolo invece utilizzavano il tuorlo d’uovo sul viso per poterlo rendere sempre più chiaro e cosi facendo forse si sono avvicinate all’uso dei metodi naturali di oggi più di quanto non abbiano fatto altri.
L’uso di sostanze nocive continuò fino ai primi del 1900: in questi anni iniziò a diffondersi in particolare l’uso del mascara ;una marca nello specifico venne alla ribalta in questo campo.: la Lash Lure, la quale produsse una tintura per sopracciglia e ciglia che si rivelerà essere mortale.
La base di questo cosmetico infatti, era del catrame di carbone tossico e il suo uso provocò almeno 16 casi di cecità accertati e diverse morti prima che, nel 1940, la Food and Drug Administration decise di vietarne la vendita.
Il 1910 è l’anno dell’incremento dello sviluppo dei prodotti cosmetici soprattutto a causa della triade statunitense Elizabeth Arden, Helena Rubinstein e Max Factor seguito dalla Revlon e dalla Esté Lauder.
Il continuo sviluppo della tecnologia, il riprendersi dalla guerra portò al fiorire di moltissime case cosmetiche che inseguivano l’ideale di bellezza di allora portato avanti dalle attrici più conosciute ed affermate.
La consapevolezza dell’uso nocivo di moltissime sostanze fino ad allora utilizzate ed una
informazione accessibile a tutti portarono ad una delle maggiori conquiste della seconda metà del secolo, : l’introduzione di una regolamentazione per i cosmetici e i prodotti da toilette con lo scopo per la tutela della salute.
Oggi la coscienza di dover usare prodotti benefici e non nocivi è la regola ma purtroppo ancora oggi è permesso usare sostanze non proprio buone per la salute dell’uomo sia perchè derivate da materie prime non ottimali sia per la tecnica del processo produttivo.
Questo ci aiuta a capire come la consapevolezza che possediamo oggi, la capacità di reperire informazioni su ciò che vogliamo utilizzare ci può portare a fare scelte consapevoli riguardanti i prodotti cosmetici che vogliamo comprare.
Possiamo scegliere..
Perciò perchè non scegliere il meglio?