A Gibellina,cittadina di 4000 abitanti,in Sicilia,la fotografia si espone ”a cielo aperto”,tra strade e piazze,il museo è la città stessa.Tra Palermo e Trapani,distrutto da un terremoto nel 1968,l’abitato fu spostato più a valle,con un progetto di ricostruzione,basato sull’arte e la cultura,che negli anni ha prodotto il più grande museo a cielo aperto d’arte contemporanea d’Europa,con opere di Pomodoro,Paladino,Consagra,Schifano,Guttuso. Si svolge in questo scenario,dal 29 luglio al 31 agosto,Gibellina Photoroad – Festival internazionale di Fotografia Open Air che porterà alcuni degli autori della fotografia internazionale tra le case e le architetture contemporanee della cittadina siciliana. Il festival nasce con l’intento di valorizzare una città ricca di opere d’arte come Gibellina,che nonostante sia considerata uno dei più grandi musei a cielo aperto del mondo risulta poco conosciuta. Più di trenta mostre in programma tutte da scoprire per la qualità delle immagini e l’originalità degli allestimenti il cui tema comune sarà quello del disordine,inteso sia come disordine procurato dai disastri naturali,che sconvolgono il paesaggio umano,raccontato in Italian quakes and other diseas da Olivo Barbieri,sia come disordine interiore che emerge nel rapporto contraddittorio tra l’uomo e i luoghi che esso vive,descritto da I Personaggi e Paesaggi della francese Valerie Jouve. A partire dal 1968 fino al 2016 Gibellina nello sguardo dei fotografi,un quadro di immagini scattate nel corso del tempo nella stessa cittadina da alcuni tra gli autori che hanno fatto la storia della fotografia italiana come Olivo Barbieri,Letizia Battaglia,Enzo Brai,Giovanni Chiaramonte,Vittorugo Contino,Guido Guidi,Arno Hammacher,Andrea Jemolo,Mimmo Jodice,Melo Minnella,Sandro Scalia,Silvio Wolf. Il racconto del disordine della contemporaneita’ si estende al mediterraneo grazie allo sguardo di Giulio Piscitelli,che in From here to there racconta il viaggio che i migranti compiono per raggiungere l’Europa. Storie di resistenza individuale,che diventano un movimento collettivo,messe in scena nei ritratti di Daesung Lee scattati sull’isola di Ghororama,destinata a essere sommersa dall’acqua a causa dei cambiamenti climatici. E ancora: il fotografo siriano Issa Touma in Women we have not lost yet racconta le donne di Aleppo sotto le bombe,il collettivo italo-francese Andrea & Magda descrive i luoghi del turismo di massa svuotati dal pericolo terrorismo in Sinai Park,l’autore romano Massimo Mastrorillo racconta le ricerche di fisica nucleare del Cern in God was there and I got so close,e il bengalese Sarker Protick,vincitore nel 2015 a soli 29 anni del prestigioso World Press photo,ci guida in un viaggio interiore con Origin. Il Festival,ideato e diretto da Arianna Catania,e’ realizzato con un finanziamento del dipartimento della gioventu’ della Presidenza del Consiglio,e organizzato dalla Galleria X3 di Palermo e dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina.
Prometeo
On the Shore of a vanishing Island
Isola di Ghororama – storie di resistenza individuale Daesung Lee
Sinai Park
Taba – Sinai Park – luoghi del turismo di massa svuotati dal pericolo del terrorismo; Andrea & Magda
Women we have not lost yet
Le donne di Aleppo sotto le bombe – Issa Touma
Lohos
Le Pietre di Palermo
12
From there to here
Lumierè
La Madre,il Figlio e l’Architetto
Silent Houses
Wunderkammer
God was there and I got so close
A failed Entertainement
Allure of the Seas
Phoenix
Ahead