Beatrice di Tenda, tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani – il sesto titolo della Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice – sarà in scena venerdì 15 marzo alle ore 20.00. Tornerà sul podio Riccardo Minasi, direttore musicale del Teatro, per la regia di Italo Nunziata, assistente alla regia Danilo Rubeca, e con le scene di Emanuele Sinisi, i costumi di Alessio Rosati, e le luci di Valerio Tiberi. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. Il nuovo allestimento è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e in occasione del progetto “Genova capitale del Medioevo 2024”.
Beatrice di Tenda sarà in replica domenica 17 marzo alle ore 15.00, martedì 19 marzo alle ore 20.00 e venerdì 22 marzo alle ore 20.00.
Il cast prevede Angela Meade (Beatrice), Mattia Olivieri (Filippo), Carmela Remigio (Agnese), Francesco Demuro (Orombello) e Manuel Pierattelli (Anichino). L’opera è stata presentata ieri mattina al Carlo Felice nel corso di una conferenza stampa tenuta dal sovrintendente Claudio Orazi con il direttore artistico Pierangelo Conte e componenti del cast.
“Beatrice è una donna forte, soprattutto per la sua epoca – ha spiegato Angela Meade -. Anche lei è però vittima di giochi di potere, blandita per la posizione di prestigio e eliminata quando non c’è più bisogno. Dal marito eredita soldi, terre e truppe che il Duca Filippo avrebbe voluto per sé. Così le propone di unirsi in matrimonio, lei cede e firma la sua condanna perché Filippo con l’aiuto dell’amante Agnese la fa condannare per adulterio e giustiziare”. Bellini si innamorò del soggetto. Il suo librettista storico, Felice Romani, poteva contare come fonte letteraria sull’omonima tragedia di Carlo Tedaldi-Flores, ma non era persuaso della scelta del soggetto e il lavoro fu segnato da un dissidio fra i due. Al debutto alla Fenice di Venezia il 16 marzo 1833 l’opera fu accolta da fischi. Una caduta che fece soffrire Bellini: “Io l’amo al pari delle altre mie figlie – scrisse in una lettera – spero di trovar marito anche per essa”.
L’ambientazione di Nunziata e Sinisi punta su una atmosfera cupa e pesante, di ispirazione gotica. Il fotografo Ola Kolehmainen, esperto di spazio e luce, ha partecipato in alcune parti usando dagherrotipi e vecchie foto per accentuare l’immagine di decadenza.
Patrizia Gallina