Il servizio musicale più diffuso in tutto il mondo, Spotify, capace di offrire streaming on demand di una vasta gamma di brani musicali lanciato nell’Ottobre del 2008 dalla startup svedese Spotify AB, ha stretto degli accordi con Warner Music riguardanti proprio i diritti musicali.
L’intesa è stata raggiunta a seguito delle due già effettuate con Universal Music e Sony Music, rispettivamente ad Aprile ed a Luglio. Tali accordi – spiega Spotify – rappresenta per il servizio una possibilità di ulteriore crescita e diffusione capace di andare oltre i 140 milioni di ascolti e 50 milioni di abbonati, crescita che influirà notevolmente sulla diffusione di una nuova economia musicale che possa consentire a milioni e milioni di artisti di connettersi istantaneamente con i fan.
Nonostante i termini dell’accordo non siano stati resi noti, non v’è dubbio sul fatto che essi non siano simili a quelli stipulati con le due major: le etichette ricevono una bassa percentuale sulle entrate mentre Spotify riserva l’ascolto dei nuovi album ai soli paganti nelle prime due settimane d’uscita.