Il 19 dicembre, presso l’Aula Marconi del Cnr, si apre il premio Ugo Fano 2016 per le scienze dei materiali, per la fotonica e per le scienze della vita, organizzato da Ricmass – Rome international center for materials science, superstripes (Ricmass), in collaborazione con l’Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ic-Cnr) e altri centri di ricerca nazionali e internazionali.
La medaglia d’oro Ugo Fano 2016 sarà consegnata dal presidente del Cnr Massimo Inguscio, da Antonio Bianconi, direttore del Ricmass, e da Giorgio Benedek, docente di fisica presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, al fisico inglese John Pendry per la sua teoria dei metamateriali con costante dielettrica negativa e per aver posto, sviluppando le idee della relatività generale di Einstein, le basi della ‘transformation optics’.
Il premio Ugo Fano intende onorare il ricordo uno dei ragazzi di Via Panisperna. Ugo Fano laureatosi in Matematica con Enrico Persico a Torino, nel 1934, lavora nel gruppo di Enrico Fermi e Edoardo Amaldi a Roma nel 1934-1936. Dopo aver ascoltato una conferenza di Pasqual Jordan, promotore della ‘quantum biology’, si trasferisce in Germania per interessarsi dell’effetto delle radiazioni nei sistemi viventi. Lavora nel gruppo di Lipsia di Werner Heisenberg nel 1936-1937, interagisce con N. W. Timoféeff-Ressovsky, K. G. Zimmer, Salvador Luria e Max Delbrück. Fano torna a Roma nel 1937-1938 e nel 1939 dopo alcuni mesi a Parigi nel gruppo di Joliot-Curie, emigra negli Usa a seguito delle leggi razziali. Qui dopo aver partecipato al simposio estivo di Ann Arbor, 20-30 luglio 1939, decide di non lavorare per il progetto Manhattan e orienta le sue ricerca in biofisica, in particolare sugli effetti delle radiazioni sui sistemi biologici ‘radiological physics’, ‘radiation biology’, nella fisica quantistica e nella spettroscopia atomica e molecolare. Dal 1959, come teorico del National Bureau of Standards, è stato un promotore e pioniere della spettroscopia X con radiazione di sincrotrone. Dal 1966 è stato titolare della cattedra di fisica teorica dell’Università di Chicago. I suoi risultati scientifici restano di grande attualità nella letteratura scientifica del XXI secolo, facendo di lui oggi uno tra i più citati tra gli allievi di Enrico Fermi.