Venezia non finisce mai di stupirci con i suoi gioielli architettonici incastonati tra calli e campielli in tortuosi percorsi tra acqua e terra. Palazzo Grimani, meraviglioso palazzo veneziano, è sicuramente una perla rara da scoprire con lentezza ed attenzione.
Palazzo Grimani
Ubicato nel sestriere di Castello, vicino al campo di Santa Maria Formosa, il palazzo è appartenuto alla famiglia Grimani dal 1521 al 1865 e nel 1981 la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali della città di Venezia lo ha acquistato. Dopo un lungo restauro, dal 2008 è divenuto un Museo appartenenente al Polo Museale Veneto.
I Grimani
Antonio Grimani, divenuto doge nel 1521, comprò il palazzo edificato in epoca medievale. Palazzo unico nel suo genere fu ereditato dal figlio Domenico, cardinale di Santa romana Chiesa, e dal nipote Giovanni, patriarca di Aquileia. Per i loro rapporti con Roma ne fecero un edificio ispirato ai modelli della classicità, simile ai palazzi della Roma papalina e alle Domus romane. Infatti, a Roma la famiglia Grimani possedeva sul colle del Quirinale una villa costruita sulle rovine delle Terme costantiniane dove furono trovate le prime statue della collezione di antichità.
Il Palazzo
Palazzo Grimani è stato oggetto nei secoli di vari restauri e trasformazioni architettoniche. Le decorazioni ancora oggi visibili sono opere della collaborazione di grandissimi artisti come Federico Zuccari, autore dello Scalone monumentale, Giovanni da Udine e Francesco Salviati. Questi erano artisti della cerchia di Raffaello che dopo il Sacco di Roma del 1527 si diressero nel Nord dell’Italia portando il loro sapere e la loro maestria ad arricchire i grandi palazzi delle più importanti e nobili famiglie.
La collezione di antichità
Giovanni Grimani fu anche un grande collezionista di opere antiche come marmi, sculture e bronzi che erano visibili nel suo palazzo. Nel 1587 decise di donare la sua collezione di circa 200 pezzi antichi alla Serenissima Repubblica di Venezia. Questo importante nucleo di opere costituì il fulcro del Museo Archeologico Nazionale di Venezia. In occasione di ulteriori restauri, nel 2019 è stato celebrato il ritorno a Palazzo Grimani di alcuni capolavori di arte antica che sono stati ricollocati nel luogo originario: la Tribuna di Palazzo Grimani.
La Tribuna di Palazzo Grimani
Una gioia per lo sguardo questo luogo di meraviglie chiamato anche Antiquarium e ispirato al Pantheon di Roma. Gli occhi non riescono a trovare quiete e si muovono incessantemente, esausti di fronte alla richezza e alla maestosità di tanta bellezza e perfezione. Si possono ammirare sculture di tutte le dimensioni elegantemente distribuite nelle nicchie sormontate da un soffitto a cassettoni a stucco. La luce proviene dall’apertura in alto e Il ratto di Ganimede, scultura romana del II sec. d.C. appesa al centro della sala sopra le nostre teste e collocata nella posizione originaria, è la ciliegina su questa torta di delizie.
La Sala del Doge
Il 20 maggio scorso, grazie anche alla Fondazione Venetian Heritage, organizzazione con sede a New York e Venezia che si occupa della salvaguardia del patrimonio della Serenissima, è stata riallestita anche la Sala del Doge, dopo aver consultato le fonti e le testimonianze storiche scoperte negli archivi della National Gallery di Washington. È stato quindi possibile ricollocare opere importanti come Il gruppo di Dioniso e Satiro nella nicchia frontale e ammirarlo nella ricca decorazione della sala dai marmi preziosissimi come il porfido rosso, l’alabastro giallo e il serpentino verde.
Palazzo Grimani e Georg Baselitz
Palazzo Grimani, culla rinascimentale di opere antichissime e testimonianza di un palazzo architettonicamente molto interessante legato alla storia delle più alte cariche veneziane, per la prima volta ospita un importante allestimento di una mostre d’arte contemporanea dal 19 maggio al 27 novembre 2021 e dedicata all’artista tedesco Georg Baselitz.
Archinto
La mostra dedicata all’artista si intitola “Archinto”ed è stata sponsorizzata da Gagosian in collaborazione con Venetian Heritage. Sono esposte sculture e dipinti ma in particolare, nella Sala del Portego si possono ammirare 12 tele di grandi dimensioni create apposta dall’artista per Palazzo Grimani che grazie ad uno speciale accordo resteranno a lungo termine nel museo in comodato d’uso. In questa mostra Baselitz rende omaggio a Venezia utilizzando cornici originali a stucco del Settecento utilizzate fino all’Ottocento per collocare i ritratti dei più importanti esponenti della famiglia Grimani. Il titolo della mostra si riferisce al ritratto del cardinale Filippo Archinto di Tiziano del 1558 oggi conservato al Philadelphia Museum of Art. La mostra è un esempio di continuità storica e allo stesso tempo di rottura dalla tradizione ritrattistica rinascimentale a favore della ritrattistica contemporanea.
Georg Baselitz
Georg Baselitz è il nome d’arte dell’artista tedesco Hans-Georg Rem (Deutschbaselitz, Sassonia 23 gennaio 1938). Esponente della pittura espressionista astratta, il suo stile è caratterizzata da colori forti, usati con spessore materico su tele di grandi dimensioni, spesso capovolgendo il soggetto rappresentato. Molti sono i riferimenti storici ed autobiografici, di luoghi e persone presenti nelle suo opere. Con le sue mostre in varie città del mondo, le opere di Baselitz fanno parte delle più importanti collezioni di arte contemporanea. Ha soggiornato spesso in Italia per studio e lavoro affascinato dalla nostra arte. Ama molto Venezia dove è stato ospite della Biennale del 1980 e 1995.
Un esperimento affascinante
Esperimento riuscito ed affascinante questa mostra di Baselitz a Palazzo Grimani. Il nostro percorso di visita è fluido e intrigante tra stucchi e architetture rinascimentali, statuaria imperiale e tele contemporanee. Il demiurgo Baselitz ci conduce per mano a cercare la chiave della perpetuità dell’arte e della bellezza annullando i confini spazio-temporali attraverso la sua riflessione sul trascorrere del tempo e la sua caducità.
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