Il Lanificio Paoletti, con sede a Follina (TV), risale al 1795 ed è una storica manifattura tessile specializzata nella creazione e produzione di tessuti di pura lana cardata. Ha sede in un antico borgo veneto, Follina, in cui sorge un’abbazia cistercense del XII secolo ed è legata al fiume Follina, che è il più corto d’Europa, lungo 1500mt. Follina prende il nome dal processo di follatura, lavaggio e infeltrimento della lana, eseguito dai folloni da lana. E’ un’importante testimonianza di come il legame tra sito storico e attività manifatturiera in questo luogo sia unico e complementare.
Follina sarà, a partire dal Medioevo, uno dei centri lanieri più importanti della Terraferma veneta, arrivando ad avere fino a otto lanifici attivi, attirando nel corso del Settecento imprenditori e maestranze da tutta Europa.
Processo di produzione del Lanificio Paoletti
Il processo con il quale si giunge al manufatto di lana qui è rimasto “artigianale”. Il viaggio della pezza di lana comincia dai fiocchi che arrivano da tutto il mondo, in parte già lavati e colorati: Australia, Sud Africa, Argentina, Russia, Nuova Zelanda, ma anche Alpago (BL) e, una volta ottenuto il melange di colori scelto, l’insieme dei fiocchi così mischiati di lana, passa attraverso dei tubi aspiranti, per poi essere lasciati riposare in delle apposite stanze.
Il fiocco diventa filo quando le fibre, molto corte, vengono allineate attraverso il processo di cardatura. Storicamente sui cilindri per la cardatura erano montati cardi naturali, da qui anche il nome del Cardellino che amava creare il proprio nido con la lana vergine lasciata dagli animali negli arbusti. I cilindri lavorano il fiocco di lana in modo tale da formare un velo, successivamente un macchinario effettua il taglio a strisce. Quest’ultime subiscono una rotazione così da creare lo stoppino, l’embrione del filo.
In questa fase del processo lo stoppino, che esce alla fine della cardatura, è ancora debole; deve infatti essere ritorto in modo tale che si formi il filato che verrà avvolto nelle spole. Poi il filato, aggomitolato dalle spole in rocche, è pronto per passare alla fase di orditura.
Nell’orditoio i fili di lana vengono avvolti nel subbio a seconda del tipo di armatura scelta. Sono tanti fili quanti l’altezza finale della pezza e tanti metri quanto la lunghezza della stessa.
Poi arriva la fase della tessitura: armato il telaio inizia la danza dei licci e delle navette, anticamente, ora delle pinze che fanno passare la trama tra i fili alzati dai licci. Così ordito e trama, indissolubilmente legati, vanno a formare i tessuti che la fantasia dello stilista ha ideato.
Ma il tessuto non è ancora pronto; indossato così è molto ruvido. Il passaggio successivo è il finissaggio: le pezze devono essere ripassate, rammendate, lavate, follate, asciugate e raddrizzate. Alla fine del processo il tessuto sarà morbido, avvolgente e quasi impermeabile.
Il Lanificio oggi
Custode di una cultura del tessuto volta alla salvaguardia delle tecniche della tradizione, oggi il lanificio è centro attivo nella circolazione e nella sperimentazione di idee ad alto contenuto di ricerca. Dallo studio esclusivo di intrecci e colori , alla realizzazione di procedimenti che coniugano industria e alto artigianato.
Il complesso aziendale è composto da una parte risalente al 1800, dalla tipica struttura verticale e da una parte risalente al 1920 in cui la luce filtra attraverso bassi lucernari propri della struttura shed.
L’azienda, tuttora guidata dalla Famiglia Paoletti nella sua decima generazione, ha un forte legame con il mondo dell’arte e dell’architettura.
Le collaborazioni tra l’azienda e artisti internazionali esaltano il grande valore di questo sito storico, esempio unico di archeologia industriale vissuta. Questi giungono a decorare parte delle pareti dei capannoni più recenti o a costruire arazzi.
Il grande archivio del lanificio Paoletti, allestito all’ultimo piano e perfettamente mantenuto, è testimonianza della ricchezza storica della famiglia, dell’azienda e del sito.
Si possono infatti consultare i registri contabili, le corrispondenze, come pure i campionari dell’epoca, tuttora attualissimi, oltre a pezzi artigianali come il tipico tabarro veneziano.
L’azienda, sensibile nella condivisione del proprio know how, della propria storia, organizza delle giornate di approfondimento aperte al pubblico durante le quali è possibile immergersi in questo mondo dove il tempo sembra essersi fermato e dove le mani dell’uomo ancora imprimono il loro tocco insostituibile nel manufatto.
Tutte le informazioni su www.lanificiopaoletti.it e www.laviadellalana.it
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