Il bottone si usa per chiudere gli abiti ma e’ in funzione di un occhiello o asola posto su un altro lembo di un capo. Esso e’ tutt’altro che un elemento di poca importanza. E’ un oggetto molto collegato all’epoca in cui e’ vissuto ed e’ sinonimo di espressione culturale.
La sua funzione e’ quella di aprire o chiudere i vestiti: da un lato ogni bottone aperto e’ un segreto svelato, dall’altro quando e’ chiuso funge da barriera, questo piccolo oggetto e’ un simbolo che comunica qualcosa al mondo ma allo stesso modo ha una funzione protettiva contro i rigori dell’inverno.
Il bottone e’ presente fin dai tempi più antichi: nel periodo della preistoria, dall’eta’ del bronzo in Cina, e nell’antica Roma anche se i mantelli e gli abiti si chiudevano con lacci, fibbie e cammei. (antenati del bottone).
Nel Medioevo per opera dei maomettani furono inseriti bottoni nella camicia persiana o turca, nelle calze-brache, e il bottone si diffuse in Europa. Nel XII e XIII secolo appare in Francia e nei secoli a venire divenne un elemento di un certo pregio che ornava gli abiti e i mantelli dei potenti, in materiale pregiato, d’oro e d’argento. Esso nel XVI e XVII secolo aveva una funzione decorativa negli abiti sontuosi e spesso era di madreperla.
Il periodo più florido fu nel XVIII Secolo dove divenne funzionale e si inseri’ dappertutto nelle camicie, livree, e nei magnifici costumi settecenteschi maschili e femminili e, oltre ai materiali pregiati, fu confezionato di ottone.
Nell’Ottocento cambiano i materiali componenti il bottone e da prezioso come l’oro, l’argento, le perle, l’ambra, la seta, o la passamaneria diventa di corno, di ottone.
Oltre che il materiale cambia anche la forma nel corso del tempo, partendo dalla comune forma rotonda piatta, a convesso, concavo, con più fori centrali o da un anello metallico sul retro, può essere quadrato, a goccia, ellittico, ovale, etc. La parte interna viene fissata all’indumento ma la parte esterna può essere di metallo lavorato, di cuoio, di stoffa, liscio, striato, colorato, con pietre dure, di cristallo, di legno, di semi come il corozo e la palma dum, di plastica, di ottone rosso, di alpacca (lega nichel zinco rame), etc.
Da fine Ottocento al Novecento la sua funzione diventa più pratica ed il suo impiego nella moda e’ molteplice e variegato oltre che decorativo.
I bottoni in stile liberty e deco’ sono confezionati in resine naturali, bachelite, galatite, celluloide fino agli anni 30’ e i materiali nel corso del tempo vanno a peggiorare.
Nel periodo della guerra i materiali si fanno più poveri, i metalli occorrono per le armi e le materie prime scarseggiano e quindi viene più utilizzato il legno, dipinto a mano.
Dopo la seconda guerra mondiale si cominciano a produrre nuovamente bottoni in finta tartaruga (la galatite) oppure si recuperano vecchi bottoni e si ricoprono di tessuto. Dopo il 50’ sono grandi e sfumati, o lucenti, nel 60’ con le risollevate risorse economiche si cominciano a produrre bottoni di lusso, ricchi e pregiati che decorano gli abiti creati dagli stilisti e indossati dai benestanti, ma i giovani del ’68 li rifiutano con l’avvento dei jeans e della contestazione.
Soltanto nel periodo degli anni 80’ la produzione dei bottoni ricomincia in modo fiorente e si creano bottoni stupendi e costosissimi, per poi arrivare ai giorni nostri, gli stilisti cambiano il concetto di moda e il bottone non e’ più venduto come prima, le sarte tendono a scomparire, e la produzione si riduce drasticamente.
A Santarcangelo di Romagna esiste un interessante museo del bottone, dove sono presentati 60 quadri che raccolgono la storia dei bottoni del 1900.
Due curiosita’: in un quadro esposto ci sono i bottoni in pasta di vetro neri prodotti da una ditta di Amburgo negli anni 20’ introdotti dalla Regina d’Inghilterra quando vestiva a lutto per la morte del Re e che nei suoi abiti riflettevano luce.
Inoltre aveva fatto cucire bottoni sulle maniche delle divise militari per evitare che i soldati vi si pulissero il naso ……
Anche un piccolo elemento come il bottone vediamo come e’ legato all’avvicendarsi degli usi e delle mode che si succedono nel corso della storia.