La valle del Foro è situata tra due dei più importanti fra i sette colli di Roma: il Palatino e il Campidoglio. Centro e cuore della Roma sia politica che religiosa, fu importante fino alle fine dell’impero.
Tuttavia, prima che fosse utilizzata, la valle era un posto inospitale, una zona paludosa e irta di pericoli, lontana dai fasti e agli splendori in cui siamo abituati a vederla.
La zona fu utilizzata tra il X e il VII secolo come necropoli, dove i primi abitanti seppellivano i loro morti.
Fu solamente dopo il 600 a.C. con il re Tarquinio Prisco (durante il dominio etrusco) che la valle venne bonificata grazie alla costruzione della Cloaca Massima.
Si costituì una piazza, pianta rettangolare e pavimento in tufo, che ospitava un mercato e i comizi politici. La Piazza divenne il punto di convergenza delle principali strade: tra queste la più importante era certamente la Via Sacra, via di importanza straordinaria nella “vita” della città.
Si incominciarono allora a costruire edifici: alla seconda metà del VI secolo a.C. appartengono i monumenti arcaici del Comizio, la più antica sede dell’attività politica di Roma. Il Comizio costituiva uno spazio ritualmente orientato secondo i punti cardinali. Nei pressi di questo complesso, sorgeva un’area pavimentata in pietra scura, il Lapis niger, che, secondo la leggenda, era legata al luogo della morte di Romolo.
Agli inizi del V secolo a.C. sono da ricondurre l’inaugurazione del tempio di Saturno,sede tra l’altro del tesoro di Roma, e il tempio dei Càstori, dedicato ai Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce. Altri edifici importanti vennero costruiti, come le due basiliche, Emilia e Giulia, erette in età imperiale per l’amministrazione e la politica, e il Senato (modificato poi da Cesare) vero centro di potere della Roma Repubblicana. La sistemazione definitiva dei Fori, avviata da Cesare, venne completata sotto Augusto: la piazza assunse una maggiore regolarità, i Rostra (riedificati) sul lato della piazza in direzione del Campidoglio, e il nuovo tempio del Divo Giulio, dedicato nel 29 a.C. da Augusto dopo la morte e la divinizzazione di Cesare.
All’interno del sito dei Fori, alle pendici del Palatino, troviamo una struttura molto piccola ma molto importante nel panorama artistico romano (e italiano): è la chiesa di Santa Maria Antiqua. Santa Maria Antiqua è il più antico e il più importante monumento cristiano del Foro Romano. La sua importanza risiede in diversi fattori: prima di tutto per comprendere l’evoluzione del Foro durante il medioevo, poi per vedere come un edificio pagano sia stato riqualificato per poi diventare un edificio di culto cristiano (e Santa Maria Antiqua è uno dei primi esempi di questo fenomeno), e infine l’arrivo di maestranze bizantine a Roma che, attraverso gli affreschi e le decorazioni all’interno della chiesa, portarono l’arte orientale nella città eterna. I dipinti murali (circa 250 metri quadri), vanno dal periodo di fondazione fino al secolo VIII. Non dimentichiamoci che queste pitture sono importanti anche per la conoscenza e la comprensione dell’arte bizantina: la chiesa custodisce gelosamente alcuni dei pochi esemplari superstiti di arte bizantina iconica che riuscirono a scampare alla piaga dell’iconoclastia sviluppatasi nell’impero romano d’oriente e che ci ha privati dei moltissime opere d’arte che avremmo potuto ammirare in città come Costantinopoli o Tessalonica.
Certamente molti ancora sono i monumenti importanti e non citati del foro romano (l’arco di Tito, il tempio di Antonino e Faustina e via dicendo) ma sicuramente la cosa che più di tutti consiglio di fare è una bella passeggiata all’interno del sito del Foro romano. Passeggiare all’interno di quest’angolo di storia permette di rivivere, anche se solo per poco, la storia di Roma: guardando un solco per terra si può immaginare la ruota che l’ha attraversato, ammirando un arco si può intuire l’imponenza della parata trionfale al ritorno da una grande vittoria, e ammirando i Rostra possiamo immaginarci due antichi romani intenti a discutere di politica. Questa è Roma, e questi sono i resti di una delle più importanti civiltà mai esistite su questa terra.
Louise Bourgeois alla Galleria Borghese di Roma
La Galleria Borghese di Roma ospita fino al 15 settembre 2024 la prima mostra dedicata ad un’artista contemporanea donna. Louise Bourgeois: l’inconscio della...
Leggi di più