Come moltissimi altri animali “diversi” da noi, anche i serpenti appartengono a quella schiera di creature che nella storia hanno dovuto affrontare ogni sorta di pregiudizio. Anche adesso non godono di buona fama. Fra le “colpe” che gli vengono imputate, quella di essere spesso predatori spietati e soprattutto il loro aspetto. Diciamocelo, in questo mondo basato sull'apparenza è difficile guadagnarsi le simpatie degli uomini se non assomigli a un tenero, dolce, morbidoso e puccioso cucciolo di Labrador. I mammiferi, in tal senso, sono quasi dei privilegiati: godono del fatto di appartenere alla stessa classe della specie Homo sapiens (ebbene sì, l'uomo è un animale, per la precisione un mammifero), di essere più o meno simili a noi. Sono pelosi, sono a sangue caldo, curano i loro piccoli. I serpenti, no. Sono viscidi, strisciano, sono eterotermi (a sangue freddo), e -udite udite!- non mosrano cure parentali. Insomma, i piccoli vengono letteralmente abbandonati. Anzi, se mamma ne incontra uno potrebbe anche farne un pranzetto. Ma il nocciolo della questione è sempre quello: è la solita sindrome Disney, l'antropizzazione forzata degli animali. Miti, leggende e religione non hanno aiutato: i serpenti hanno sempre fatto la parte dei cattivi fin dal principio. simbolo del male, del peccato, della tentazione. Ebbene, queste creature non meritano questo. Meritano rispetto, meritano di essere lasciate in pace. Perchè sono animali come noi, come il vostro cagnolino, il vostro gattino o il vostro coniglietto. Semplicemente, la natura gli ha dato un ruolo da predatori e l'evoluzione li ha forniti del loro aspetto attuale.

I serpenti appartengono alla classe dei rettili (Reptilia), a sua volta ascritta al subphylum dei vertebrati (Vertebrata). Le zampe sono state “perse” per effetto dell'evoluzione, anche se in alcune specie (boa) ne sono ancora presenti moncherini interni. Per i serpenti, però, non avere zampe non è un problema: strisciano velocemente e si arrampicano, arrivando addirittura a nuotare, senza l'ausilio degli arti. Ciò che spesso non piace alla gente è il ruolo dei serpenti in natura: non esistono serpenti vegetariani. Tutti sono carnivori, predatori, e quindi cacciatori. Tutti devono uccidere altri animali per sopravvivere. E di conseguenza, tutti hanno evoluto tattiche predatorie più o meno raffinate. C'è chi stritola le proprie prede nelle spire per soffocarle, e c'è anche chi ha evoluto il veleno. Questo spesso non piace alle persone, che non si sono ancora cacciate nella testolina un semplicissimo concetto: essere un predatore non significa essere “cattivo”, ma semplicemente dover mangiare qualcun altro per sopravvivere. Signori, è un concetto antico quanto basilare. Non uccidere, per un serpente, significa morire. Così come accade per squali, leoni, lupi, iene, aquile, gufi e così via. In natura funziona così. Penso che l'essere umano sia l'unico animale veramente “cattivo”, poichè uccide non solo per nutrirsi, ma per il gusto di farlo. Per futili motivi, per denaro. O per superstizione. E spesso in modi crudeli, infliggendo sofferenze. Ahimè, con quante persone ho parlato e in quanti mi hanno raccontato di aver ucciso delle vipere a badilate solo perchè le credevano “cattive”, o magari una minaccia per il loro cane (tenere il cane al guinzaglio nel bosco no, eh?). Ultimamente, poi, una persona a me molto cara mi ha raccontato di aver visto dei ragazzetti inseguire nell'erba un innocuo biacco, prenderlo a pestoni fino a ucciderlo e poi, a misfatto compiuto, tenerlo in mano per farcisi un “selfie”. Da una parte augurerei a suddetti soggetti di ritrovarsi nel letto un mamba nero, dall'altra sarei indeciso se provare per loro una grande pena e compassione. Figli di genitori che non hanno mai saputo insegnare l'educazione e il rispetto per le cose belle del creato. E davanti a queste cose, devo ancora sentirmi dire che i serpenti “sono cattivi”.

Certo, se si ha a che fare con un serpente velenoso, ci vuole il massimo rispetto. Io, mi trovassi in una situazione simile, non penserei nemmeno per un attimo di uccidere il rettile. Gli girerei solo alla larga. Alcune specie hanno un veleno mortale anche per gli esseri umani, da questo punto di vista in Italia siamo fortunati: dalle nostre parti, gran parte dei serpenti è perlopiù innocua. Gli unici serpenti nostrani in grado di provocare seri danni sono le vipere (presenti in Italia con quattro specie), le bisce sono spesso molto timide e non sono velenose, e altre specie, come il biacco, hanno un carattere fiero e tenace ma non sono dotate di veleno. L'unico altro serpente italiano provvisto di veleno è il colubro lacertino (Malpolon monspessulanus), presente nel nostro paese solo in Liguria centro-occidentale. Anche le vipere, tuttavia, sono animali schivi che di fronte al pericolo preferiscono sempre darsela a gambe (o meglio, a squame). Si tratta di creature affascinanti, dalla biologia affascinante, e che svolgono anche un'importante funzione in natura mettendo in atto una forte pressione sulle popolazioni di prede, come uccelli, altri rettili, anfibi e piccoli mammiferi. E questo significa selezione naturale. Riassumendo, i serpenti sono un'importantissima tessera di quell'incredibile puzzle chiamato natura. Rispettiamoli. Almeno loro, il lavoro sporco, lo fanno per sopravvivere. Non hanno alternative: pensate che un serpente possa svegliarsi un giorno e decidere di mangiare broccoli? Se ogni tanto qualcuno di loro ci morde, lo fa per difesa: considerando quanti di loro uccidiamo deliberatamente, direi che fanno benissimo a essere prevenuti nei nostri confronti.
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