Una mostra molto affascinante è stata inaugurata il 23 giugno scorso e terminerà il prossimo 22 dicembre nel Palazzo del Quirinale a Roma: Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano al Quirinale
Il luogo è meraviglioso come lo sono i reperti in esposizione: 24 manufatti in bronzo. Ritrovati nell’autunno 2022 nella cittadina toscana di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, nella vasca monumentale della maggiore sorgente termale, il Bagno Grande.
Il territorio
Il territorio di San Casciano dei Bagni, tra Chiusi e Vulci, è stato fin dall’epoca etrusca un luogo conosciuto per la presenza delle acque termali: 42 sorgenti con una temperatura media di 40 gradi. Nell’89 a.C. la città passò sotto il dominio romano.
Come ci ricorda il poeta Orazio anche Ottaviano Augusto lo frequentò. Nel 1575 i Medici vi fecero costruire una piscina termale e un portico sulle rovine del santuario etrusco e romano. Nel 2004 sono stati effettuati i primi scavi che hanno portato alla luce un piccolo deposito votivo con offerte in bronzo dal V sec. a.C al III sec. d.C.
La campagna di scavi del 2022
Durante la campagna di scavi dell’autunno 2022 sono emersi i 24 manufatti in bronzo: statue, oggetti, monete in argento e oro. Le parole incise in etrusco e latino ci riportano ad un mondo lontano che ha segnato il passaggio dall’epoca etrusca all’Impero romano.
I bronzi ritrovati all’interno della vasca si sono conservati in modo ottimale perché sono stati interrati e poi ricoperti da tegole. Probabilmente a seguito di un fulmine che, per superstizione, imponeva la sepoltura degli oggetti colpiti nel luogo stesso. La deposizione nella vasca e la successiva copertura, hanno permesso ai bronzi di salvarsi da un eventuale riuso del metallo con cui erano stati forgiati. Inoltre, la presenza del fango in cui erano immersi, ha creato un ambiente a loro favorevole perché si è determinata un’atmosfera priva di ossigeno che ha limitato la formazione dei batteri e ha impedito la formazione della patina di ossidazione delle superfici.
Il video introduttivo
Prima di entrare nelle sette sale espositive, un video introduttivo ci racconta la storia del luogo e alcune bellissime immagini ci mostrano i momenti del ritrovamento dei bronzi da parte degli archeologi.
È quasi commovente il modo in cui le statue in bronzo vengono accolte e abbracciate dagli archeologi con una cura e una delicatezza riservate agli esseri umani. Si può sicuramente affermare che si tratti della più importante scoperta archeologica degli ultimi decenni.
Si è infatti deciso che dopo l’esposizione al Quirinale i bronzi torneranno nella loro città di origine e verranno esposti nella sede del Palazzo dell’Arcipretura appositamente acquistato dallo Stato italiano.
Le sezioni della mostra
La mostra si articola in sette sezioni.
La prima sezione ci racconta il luogo e i riti legati alle acque nel territorio di Chiusi. Tra il III e il II sec. a.C. si moltiplicano le offerte con votivi anatomici in bronzo che ci narrano anche di pratiche mediche presso i santuari.
La seconda sezione si focalizza sulla cittadina di San Casciano dei Bagni con la sorgente di Bagno Grande, luogo del ritrovamento, la maggiore, con una portata di 25 litri di acqua al secondo.
La terza sezione è dedicata al santuario etrusco emerso tra gli scavi del 2020-2022, costruito intorno alla grande vasca. Reperti databili dal III sec. a.C fino al I sec. d.C. È stato ritrovato anche un piccolo fulmine in bronzo che potrebbe rappresentare un fulgor conditum (il rito del fulmine sepolto).
Secondo la tradizione etrusca ciò che all’interno di un tempio o santuario veniva colpito da un fulmine doveva essere sepolto nel luogo stesso insieme al fulmine!
Le altre sezioni
La quarta sezione è dedicata alla Fonte sacra con i riti che per settecento anni si sono concentrati intorno alla sorgente. In mostra una statua femminile dedicata alla divinità della Fonte stessa
Molto interessante la statua del giovane efebico un pò macilento,
la cui dedica in latino posta sulla gamba ci racconta dello scioglimento di un voto.
Chissà se il giovane Marcius Grabillo sia stato guarito dal potere salvifico della acque!
La quinta sezione è dedicata alla statua di una orante che possiamo ammirare attraverso la ricostruzione dell’intelligenza artificiale perché l’originale è in restauro.
Nella sesta sezione è la statua del Togato. Una statuetta in bronzo di un metro circa di altezza databile al I sec. d.C.
È la rappresentazione dell’offerente vestito in modo elegante con la tunica e il mantello che avvolgono il corpo. La sua altezza corrisponde alla misura onorata di cui parla Plinio.
La settima sezione è dedicata ad Apollo, una meravigliosa statua datata intorno al 100 a.C. La figura è rappresentata in una posizione di equilibrio, nel momento in cui sta per scagliare una freccia con l’arco, ma sembra muoversi nello spazio in una danza armonica. Infatti è stato definito l’Apollo danzante per la leggiadria dei gesti e dei movimenti.
L’ultima sezione è dedicata alle offerte, agli oggetti votivi e alle monete ritrovate nel santuario.
Animali in bronzo, gambe, braccia, uteri, seni, i cosiddetti votivi anatomici, che dimostrano le preghiere alle divinità per la guarigione e le cure mediche che avvenivano nel santuario.
La storia
Una mostra che ci parla di mondi lontani, arcaici, apparentemente distanti che affidavano agli dei le preghiere per una guarigione mediata dalle acque. Un mondo arcaico ma a contatto con la natura e gli elementi circostanti che ci fanno rivivere secoli di storia. L’Italia ci stupisce sempre con le scoperte inaspettate che il territorio ci svela donandoci tesori immensi e unici. Bisogna continuare a cercare, a scavare perché la storia con il suo insegnamento che viene dal passato anche attraverso la stratificazione di diverse civiltà sia sempre maestra e consigliera di vita.
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